Privato: Ex Politico Trans Uomo Allatta In Bus: Rischi Farmaci Ai Bambini
Mika Minio-Paluello, un ex politico laburista, oggi attivista transessuale – è nato maschio – ha alacremente pubblicato sui social una foto che lo ritrae mentre allatta al seno un bambino, il tutto mentre si trovava in autobus. Nel farlo si è lamentato del fatto che i cittadini presenti sul mezzo pubblico la guardassero, “ossessionati” dalla stranezza che stavano vedendo. Come dar loro torto? Si chiedono i collaboratori della Onlus Pro vita&famiglia che sta combattendo indefessamente la legislazione progressista di tutto l’Occidente, sulle declinazioni dell’utero in affitto, i matrimoni omosessuali, l’aborto e l’educazione scolastica di impronta transgender. Il che avviene con coordinamenti internazionali fra professionisti, politici, simpatizzanti ed attivisti di queste tematiche conservatrici; il tutto con risultati altalenanti e vessazioni private verso coloro che maggiormente replicano e rintuzzano il macrocosmo dei diritti umani di stampo omosessuale e transessuale.
Sempre Mika Minio-Paluello ha quindi aggiunto, sempre nel post social, che le “donne” trans possono tranquillamente allattare. E’ vero? Beh, in effetti è possibile, ma possono produrre latte assumendo una combinazione di medicinali che induce il corpo a produrre latte. Nel 2018, a tal proposito, una “donna” transgender di 30 anni è stata la prima a farlo, riuscendo così a produrre circa 227 grammi di latte al giorno. Si tratta, come è facilmente comprensibile, di un procedimento tutt’altro che privo di rischi. Il farmaco, infatti, può passare nel latte materno in piccole quantità e, di conseguenza, può dare ai bambini un battito cardiaco irregolare. Gli esperti hanno inoltre sollecitato cautela riguardo alle “donne” trans che utilizzano questo protocollo – che si chiama Newman-Goldfarb – poiché è stato dimostrato come ci sia il rischio di implicazioni sulla salute a lungo termine derivanti dall’uso del trattamento, sia per gli adulti che per i bambini. Alcune di queste conseguenze e la loro incidenza, inoltre, sono ancora sconosciute e per questo impossibili da prevenire. Ovviamente nell’universo degli uomini transgender che bramano allattare al seno direttamente, esiste evidentemente la tecnologia farmacologica per farlo, ma i rischi per la salute dell’infante e dell’adulto, appaiono ancora maggiori rispetto a quelli inerenti la produzione di latte per donne transgender. In America si sta strenuamente discutendo su un riordino dei diritti comuni, che tange il panorama omosessuale e transessuale, nell’ottica di impedimento agli atleti nati uomini, di competere con le donne. In quanto e’ stato dimostrato quanto una nuotatrice pluridecorata transessuale nata uomo, presenti maggiore forza e capacita’ rispetto alle sue antagoniste donne; mentre all’epoca in cui la nuotatrice transessuale gareggiava con gli uomini, i suoi risultati erano mediocri.
Secondo i critici Lgbtq e’ in atto una operazione subliminale teleologica la limitazione dell’universo femminile con sport in cui esse vengono ipocritamente paragonate a degli uomini; si vuole uniformare la famiglia transgender a quella tradizionale per causare maggiori disorientamento e disordine, ma anche aumentare le pratiche sessuali di stampo omosessuale e bisessuale per danneggiare i giovani ed i futuri adulti. Infine, a detta di uno stuolo di critici alla educazione transgender, si sta lavorando per una ventura accettazione della pedofilia, con strumenti di assoluta normalizzazione di tutto cio’ che concerne i costumi, i desideri, la mentalita’ ed il credo del mondo Lgbtq.