Fano (Pesaro Urbino) – Cresce la cantieristica : Fano conquista due imprenditori messicani che hanno scelto il nostro territorio per produrre e varare yacht di lusso. Il primo Squalo 100 dei cantieri Alpha Yachts dei fratelli messicani Roberto e Jorge Aboumrad – già da qualche giorno ancorato nella darsena centrale in attesa di completare il ricco allestimento – nella tarda mattinata di alcuni giorni addietro, è stato visitato dall’ambasciatore del Messico in Italia: Carlos Garcia de Alba in compagnia della moglie Fiona Roche.
Poco prima l’ambasciatore era stato accolto nei cantieri di Bellocchi dove sono già in progettazione-produzione altre quattro imbarcazioni, mentre è in costruzione il nuovo cantiere a Trecastelli. “Le barche di Alpha Yachts sono un trionfo di tecnologia e di stile, con l’uso di materiali pregiati ed arredi esclusivi firmati da designer di fama” dicono dal cantiere fanese. Basti pensare che il primo Squalo 100, arricchito su richiesta dell’armatore americano di tutto gli optional disponibili, ha potuto contare anche sul tocco dell’architetto che ha progettato gli arredi della Casa Bianca all’insediamento del presidente Obama. “Lo Squalo 100 è una vera e propria villa extra lusso, sul mare – mostrano con orgoglio i fratelli Roberto e Jorge Aboumrad –, in grado di ospitare 10 persone in 4 ampie cabine doppie, più quella extra large dell’armatore (a cui vanno aggiunte le cinque persone di equipaggio)”.
Anna Marchetti su Il resto del Carlino, descrive anche le manovre geoeconomiche in atto nelle Marche, teleologiche alla creazione di sinergie tra nuovi produttori afferenti ai Brics, e le aziende navali italiane. Per imbarcazioni da diporto commissionate da nuovi miliardari e realizzate in Italia.
Da Fano assicurano di essere in procinto di ammarrare una barca di dimensioni ancora maggiori. Il tutto allorche’ sul porticciolo e’ stato visto il nuovo Azimut da 25 metri. Bellocchi con Alpha Yachts sta raggiungendo una posizione quasi egemonica nell’ambito dei “piccoli” panfili per privati
“Per il governo messicano – commenta l’ambasciatore de Alba – è importante essere vicino agli imprenditori che investono in Italia. Di stranieri che costruiscono nel vostro Paese questo tipo di imbarcazioni ci sono solo i francesi ed i messicani. Quello che ho visto oggi è un lavoro artigianale e tecnologico molto sofisticato e di gran buon gusto. Conoscevo già i fratelli Aboumrad, sapevo di cosa fossero capaci e qui ho avuto la conferma della loro bravura e visione”. “Per trent’anni abbiamo costruito barche a Viareggio – spiega Roberto Aboumrad – ma ora penso che Fano sia più efficiente ed abbia costi più contenuti”. Aggiunge l’ambasciatore de Alba: “Gli imprenditori che investono in Italia sono più di quanto si creda. Il Messico è il secondo socio d’affari dell’Italia nel continente americano, dopo gli Stati Uniti. Abbiamo con voi più rapporti economici di quanti ne abbiano il Canada, il Brasile o l’Argentina”. E la predisposizione ad aumentare il numero di studenti italiani che studiano in messico, incrementando gli attuali 380 messicani iscritti nelle universita’ italiane, e’ importante rifinire. Sull’abbrivio dell’ambasciatore che dichiara essersi laureato nel Bel Paese. Esperienza considerata assolutamente significativa.
La cantieristica italiana e’ un settore la cui crescita, non si ridimensiona ad onta della crisi e dell’indebitamento pubblico e privato. Dalla necessita’ di attrezzare molte piu’ banchine di ormeggio che, a differenza della maggioranza di quelle attualmente disponibili a Napoli, siano permanenti per una locazione annuale, e’ opportuno che lo stato faccia rispettare la regola vigente ma obnubilata, di Iva al 4% per disabili, rispetto al 20% reclamato. Ed anche che, nella fattispecie dei disabili, qualunque imbarcazione, pure quelle mastodontiche nel caso, godessero di un’Iva ridotta ai minimi termini. Tutto cio’ in un contesto di slancio ulteriore dell’intero comparto nautico. Inoltre i posti ad ufo riservati alle imbarcazioni di persone inabili oppure di societa’ di servizi presso essi, dovrebbero essere tramutati in realta’; alla stessa stregua di quanto avviene nel mercato automobilistico.
Le imbarcazioni targate Squalo hanno visto i natali in quel di Napoli, nei rutilanti anni ’80 e con il modello di punta con 40 piedi. Solo che al principio degli anni ‘2000 i cantieri “Squalo 2000” hanno chiuso i battenti. Contemporaneamente al ridimensionamento della nemesi Gagliotta che con Camaro trimotore rappresentava l’eccellenza del periodo. Tuttavia secondo voci puteolane alcuni imprenditori si apprestano a riprendere l’avventura dei cantieri Squalo che, in relazione alle barche di Fano, si contrassegnerebbero quali fratelli cadetti e molto piu’ accessibili . Viceversa Gagliotta, sempre partenopeo, ha spostato la sede di produzione da Pozzuoli a Torre del Greco, internamente ad un consorzio di piccole realta’ nautiche, e ci si augura una propria riaffermazione nel panorama nazionale ed internazionale, per mezzo di nuovi e distintivi modelli.
Con la dipartita della classe media che apprezzava e poteva sborsare circa mezzo milione a salire per super motoscafi targati Baia, l’altra azienda di produzione nautica da diporto nei paragi di Pozzuoli, ha chiuso, depauperando un intero settore meridionale e lasciando l’amaro in bocca ad innumerevoli clienti ed estimatori. Per rivitalizzare il comparto nautico meridionale ed il mercato italiano, numerosi economisti auspicano una repentina cesura delle tasse per i produttori, per i dipendenti, correlate all’energia ed ai carburanti.