Il presidente del consiglio Mario Draghi ha firmato una direttiva con la quale elimina il segreto di Stato a una serie di documenti che riguardano la loggia P2 e l’organizzazione Gladio. Lo ha fatto – e la data ha di certo un valore simbolico – nel giorno del quarantunesimo anniversario della strage alla stazione di Bologna .
In base alla direttiva Draghi i documenti ancora oggi «top secret» verranno riversati all’Archivio centrale dello Stato anche se perché la consultazione divenga libera a tutti dovranno passare alcuni mesi. «Con questa nuova Direttiva – riferisce una nota di Palazzo Chigi – il Presidente Draghi ha ritenuto doveroso dare ulteriore impulso alle attività di desecretazione. L’iniziativa forse sarà utile alla ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese». Delle connessioni tra la strage della stazione e la loggia P2 in particolare si sta occupando la procura di Bologna che nel 2020 ha chiesto il processo dell’estremista di destra Paolo Bellini quale «esecutore materiale» della strage in collaborazione con i già condannati Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini. Secondo i magistrati di Bologna, i capi della P2 Licio Gelli e Umberto Ortolani (entrambi deceduti) sarebbero stati gli ispiratori e finanziatori dell’attentato. I magistrati indagano in particolare su un flusso di denaro tra i vertici della loggia e alcuni membri eversivi.