Draghi, giuramento probabile il 12 febbraio

Relax per Mario Draghi nella sua villa a Città della Pieve per poi dare il via nuove consultazioni, le seconde, per formare il nuovo e tanto atteso Governo.

Obiettivo: far incastrare tutti i tasselli di una nuova allargatissima maggioranza (dal Pd e Leu fino all’inaspettata Lega, dal M5s a Forza Italia), salire al Quirinale con il puzzle finito e sciogliere la riserva dell’incarico ricevuto il 3 febbraio.

Al presidente Mattarella, Draghi potrebbe riferire mercoledì 10 o addirittura la sera prima, dopo i colloqui con i partiti. Nella migliore delle scalette, il successore di Giuseppe Conte e la sua squadra potrebbero giurare entro venerdì 12. Dopo aver ricevuto l’incarico Draghi incontrerà i sindacati, incontro tanto atteso ma ancora non concretizzato. Con molto probabilità saliranno a Palazzo Chigi per incontrare il nuovo premier.

Le consultazioni odierne

Oggi pomeriggio toccherà ai partiti piccoli: dalle 15 con il gruppo Misto della Camera fino alle 17.30 con le Autonomie (in mezzo, il Movimento italiani all’estero, Azione, +Europa, i radicali, Noi con l’Italia, Cambiamo, Centro democratico).

Martedì, giornata densa dalle 11 alle 17.15. I primi a sedersi di nuovo al tavolo con Draghi saranno i cosiddetti ‘responsabili’, il gruppo di Europeisti-Maie-Centro democratico nato al Senato dopo le dimissioni di Conte. Poi Leu, Italia viva, Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia, Lega e M5s.

A quel punto il puzzle potrebbe essere chiaro per far scattare la sintesi del super banchiere e pensare ai nomi, mentre la fiducia del Parlamento potrebbe anche arrivare la settimana successiva, probabilmente dopo il 14 febbraio.

In ogni caso, secondo la prassi dell’alternanza, il primo voto dovrebbe essere al Senato. Ma dovrebbe decidere la conferenza dei capigruppo, in base anche a valutazioni politiche. Nel frattempo, a causa delle dimissioni di Conte il 26 gennaio, l’attività parlamentare è in standby.

‘Sospese’ le aule di Camera e Senato, la prossima settimana il lavoro proseguirà in sparute commissioni monopolizzate dalle audizioni per l’esame della proposta di Piano di ripresa e resilienza, funzionale al Recovery plan.

Sarà così nelle commissioni Bilancio di Montecitorio e in quelle Bilancio e Politiche europee di Palazzo Madama. Inoltre, alla Camera ci saranno audizioni per la riforma dell’Irpef alla commissione Finanze mentre la Affari sociali sentirà il commissario straordinario, Domenico Arcuri, sul piano vaccini.

Draghi ha già in mente la sua squadra che dovrebbe traghettare il Governo fino alle prossime elezioni. Sarà un governo totalmente tecnico o altalenante come sempre.

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