Un giorno Domenico Savio viene a sapere che due ragazzi hanno avuto una furiosa discussione e sono arrivati a offendere le loro rispettive famiglie; impossibile perdonare tali parole, dal momento che intaccavano il loro onore!
Perciò i due decidono di regolare la cosa a colpi di pietra su un prato incolto.
Domenico sente parlare della sfida. Li supplica di dimenticare, di perdonare.
Fatica sprecata. Si è deciso di battersi: ci si batterà!
“Almeno”,supplica Domenico. accettatemi come testimone”.
“Per nulla al mondo!
Ci denunceresti. E arriverebbe qualcuno per impedire di batterci e noi vogliamo batterci!”, rispondono quelli con ira feroce.
“Io dirò niente a nessuno” ,insiste il ragazzo. “No! Tu vuoi impedircelo”. “Io non impedirò niente!”, afferma il piccolo.
Vi chiederò soltanto una cosa prima dello scontro. “Lo prometti?”.
“Lo prometto!”. Nel giorno e nell’ora stabiliti per il duello i
due ragazzotti arrivano sul terreno. Il piccolo Domenico è già lì. Guardandosi con odio, i due prendono le munizioni: cinque grosse pietre. Si mettono in posizione.
Ma ecco che Domenico si avvicina a uno dei due: “Tu ti batterai, d’accordo. Prima però mi hai promesso di concedermi una cosa! Ecco…” E subito si inginocchia fra i due avversari. Prende un piccolo Crocifisso di legno che portava al collo e lo solleva in alto: “Ecco: voglio che la prima pietra sia lanciata contro di me. E lanciandola tu gridi: Gesù innocente è morto per i miei peccati, perdonando i suoi
carnefici. E io, peccatore, voglio offenderlo vendicandomi.
Dai! Tira il sasso!”
L’interpellato è sconvolto. Non può fare una simile vigliaccheria. “Ma tu sogni! Io non ho niente contro di te! Non voglio farti del male! Anzi, se qualcuno ti offende, sono pronto a difenderti.”.
Stesse parole rivolte all’altro avversario: stesso risultato.
“Bene, esclama allora Domenico. “Voi sareste pronti a battervi per difendermi e non siete capaci di perdonare un insulto per salvare la vostra anima che è costata il sangue di Gesù?”. Uno dei due ragazzotti, che più in avanti in età ricordava il fatto disse: “In quel momento mi sentii commosso e pieno di vergogna per aver costretto un amico così buono, come era Savio, a usare misure estreme per impedire il nostro stupido scontro. Volendo dimostrargli quanto aveva saputo convincermi, perdonai
di cuore a colui che mi aveva offeso e pregai Domenico di indicarmi un sacerdote per confessarmi. Quell’episodio mi fece diventare suo amico e mi riconciliò con Dio, che certamente era stato molto offeso dal mio odio e dal mio desiderio di vendetta.”
Fonte La Scala per il Paradiso