Di Battista attacca la Juventus e non risparmia il Napoli

Nel paese alla rovescia si tendono a giustificare le vergogne con un ipocrita “così fan tutti”. Così fan tutti? Bene, allora puniamoli tutti per ripulire tutto.

Il mondo del calcio è una cloaca assoluta ed ormai è lo specchio dell’immoralità moderna. Frodi sportive, corruzione, finanza speculativa, strapotere quasi “ricattatorio” di procuratori strapagati, troppi stranieri (io non ne faccio una questione “nazionalista” ma etica, a volte si comprano stranieri per fare all’estero operazioni criminali, ovvero soldi che escono dalle società e rientrano, magicamente, nelle tasche di Presidenti o Direttori sportivi dopo passaggi vari tra agenti o imprese di intermediazione con sedi nei paradisi fiscali o in Paesi con pochi controlli). E poi ridicole plusvalenze, stipendi immorali, bilanci, di fatto, truccati, esami di lingua che fanno ridere i polli. Il “trucco” delle plusvalenze ha prolungato la vita ad un sistema finanziariamente morto. Il dramma è che, al posto di ripulire, si pensa a nuove SuperLeghe, ai fondi di investimento, alla finanza, ancora alla finanza.

L’inchiesta di Torino è un’occasione d’oro. E’ l’occasione di ripulire un sistema malato e disonesto che si mantiene in vita grazie alla passione, l’amore (a volte cieco, ed io, tifosissimo ne so qualcosa) di centinaia di milioni di persone che consentono uno spettacolo che, come già successo in passato con le leggi spalma-debiti, ha arricchito alcuni a scapito della collettività.(cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/)

Dire “le plusvalenze della Juve? Beh, fanno tutti così” è il modo migliore per far sì che ingiustizie ed illegalità possano perpetrarsi.

E’ vero, ogni tifoso sa che la propria squadra (salvo rarissime eccezioni) ha realizzato operazioni più che dubbie (cessioni di giocatori che valgono due lire messe a bilancio a cifre spaventose, calciatori sconosciuti acquistati a 20 milioni di euro e che in Italia non potrebbero giocare neppure in serie B, etc). Ma questo deve farci indignare, non può essere un motivo per giustificare.

Detesto i fatalisti. Non c’è miglior alleato di un sistema malato di colui che, davanti ad un sopruso, un’angheria o uno scandalo sa soltanto dire: “beh, è così dappertutto”.

In questo scenario calcistico la stoccata indiretta non risparmia neppure il Napoli che, alla luce delle scelte manageriali improntate all’ausostentamento economico, per rimanere ai vertici della classifica, sta cedendo a quote maggiori di debiti. Ecco il problema del calcio, delle macroaziende nonche’ delle megaistituzioni: sopperire ai debiti, non garantito da soggetti comunali, i quali richiedono pagamenti di interessi o dell’ammontare intero dei soldi prestati, con operazioni che inficiano tifo, erario, politica, nazionali, ed infine spesa per assistere lo spettacolo, da parte del pubblico.

Foto Imago Economica srl – Copyright

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