Decadentismo, media e controllo mentale: l’ipnosi ed il potere oggi

La mia impressione è che oggi giorno vi siano gli srascichi di quel processo incominciato ad inizio Novecento che prende il nome di Decadentismo. Tale fenomeno ha attraversato tutto il secolo scorso e si è spinto fino al nuovo millennio esprimendosi, oggi giorno, nella sua fase finale. Con il termine Decadentismo si definiscono tutti quei movimenti artistici e letterari sviluppatisi in Europa a partire dalla seconda metà dell’ Ottocento fino agli inizi del XX secolo che si contrappongono dialetticamente alla razionalità del positivismo scientifico . L’origine del termine Decadentismo deriva dalla parola francese décadent, che significa appunto decadente, e si riferisce al sonetto “Languore”, pubblicato il 26 maggio 1883 su un
periodico francese intitolato “Il gatto nero” (Le Chat Noir) [1] dal poeta francese Paul Verlaine , che recita:
Questo tema della “decadenza sociale” fu ripreso da un gruppo di scrittori, che intitolarono una rivista con il nome di “le Decadent”, che trattava proprio i vari aspetti della crisi. Nello stesso anno, Verlaine pubblica “Poète maudits”, opera dedicata ai tre suoi amici Tristan Corbiere, Mallarmè, e Arthur Rimbaud, che divennero noti con il nome di poeti maledetti. Il termine originariamente indicava quindi un determinato movimento letterario nato nella Parigi di fine Ottocento. Siccome all’interno di questo movimento vi erano altre correnti che poi si sarebbero sviluppate autonomamente, la storiografia letteraria italiana, nel Novecento, ha assunto il termine a designare un intero movimento letterario di portata europea. L’uso del termine con questo suo secondo significato è prevalentemente diffuso in Italia mentre in altri paesi sono preferite diverse denominazioni, quali ad esempio il “simbolismo”. La critica ufficiale, per descrivere questi atteggiamenti assunti da alcuni intellettuali, usò il termine decadentismo proprio per ricordare la sensazione di crollo di una civiltà. La critica usò questo termine con un’accezione negativa ma gli intellettuali che facevano parte di quel gruppo, definito come “decadente”, ribaltarono il significato, arrivando ad indicare un privilegio spirituale e ne fecero una sorta di bandiera da esibire con orgoglio e dedizione. Il Decadentismo odierno è un movimento sociale, civile, nel senso che la società intera sembra in decadenza, oltre che artistico. L’arte non sembra essere ma lo è, in decadenza, tuttavia si presenta in forme nuove che sembrano fortemente slegate con il passato, con l’arte classica che si è imposta in quasi tutte le creazioni universali, fino a non molto tempo fa.

Oggi arte visiva e letteraria sono pregnate da qualcosa di diverso, profondamente nuovo: la modernità, il postmoderno nichilista e secolarizzato. Il postmoderno in questo senso è inteso come un sistema culturale e valoriale diverso, profondamente slegato dal passato. I temi religiosi vengono rappresentati in modo diverso, talvolta scettico, potremmo dire originale in certi casi.
In quest’ epoca contemporanea l’uomo mette in discussione tutto, compreso se stesso.
Il movimento decadentista trova espressione marcatamente nelle altre forme artistiche che affiancano i tradizionali modi di espressione. I mass media, con i loro reportage, le loro inchieste, i format che trasmettono, danno nota di tutto questo, di tutto il cambiamento odiernamente in atto che è un’appendice del vecchio Decadentismo incominciato nei primi anni del secolo scorso. Si ravvisano oggi delle caratteristiche identitarie nei media e dunque nei loro utenti e nella società che essi compongono, tipicamente decadentiste: il crollo del positivismo che non viene tanto adoperato dai format che devono in ogni modo comunicare gioia ed ottimismo, tuttavia il crollo di fiducia e prospettive gaudiose soprattutto nei giovani è un lascito di questo movimento, che ha introdotto nuovi modi di vivere, di pensare e di fruire arte e conoscenza, nella società moderna.
Il nuovo Decadentismo ha trovato nei mass media una potente cassa di risonanza, avendo potuto introdurre nella società, dopo che nei media stessi, caratteristiche sue tipiche. Oggi giorno vi è un potente simbolismo cui si avvalgono i media per fare entertaiment o semplice informazione sottoforma di ipnosi e manipolazione delle opinioni. Il simbolismo verbale con i frizzi e i lazzi taciuti, i vari simboli in tv a corroborare o spiegare il senso di scherzi, immagini profane e mistificatorie. I simboli pacifisti o catastrofisti, come i simboli religiosi o politici di cui fanno tanto
uso le persone sono propedeutici al controllo mentale. Un altro fenomeno tipicamente schermico, che si è espanso grazie all’uso sempre piu’ esteso che ne fanno televisione e cinema, è sicuramente l’ermetismo: questo fenomeno è stato mutuato direttamente dal Decadentismo iniziale con le sue novità artistiche: tale fenomeno consiste nello sviluppo di un linguaggio nuovo, diverso e svincolato dagli schemi tradizionali della poesia e dell’antico linguaggio aulico. I media hanno mutuato in pieno questa particolarità innanzitutto per la necessità di chiarezza e per rendersi comprensibile alla massa. Da qui si affacciano le critiche ai media di volgarità ed anticultura, in quanto oggi, per fare audience, si è caduti nell’eccesso opposto: si da il permesso di dire parole brutte o
espressioni vernacolari che tanto hanno fatto e fanno breccia sopratutto tra i giovani, che si avvalgono sempre piu’ anche di simboli e simbolismi per comunicare brevemente e laconicamente soprattutto fra loro. Oggi questa tendenza ermetista ha fatto cadere in disuso la stessa lettura di poesia e di romanzi classici, divenuti ormai cultura di nicchia. Tuttavia si ha sempre piu’ l’impressione, nonostante queste nuove pratiche di vita cosi’ profondamente diverse rispetto al passato, di cavalcare l’onda della modernità controproducente, che tuttavia continua ad andare avanti e a riflettersi in tutto questo; in un meccanismo irreversibile e tanto diverso rispetto a prima. Altra caratteristica, forse la piu’ importante e diffusa oggi, trasmessa e trattata dai media, è l’estetismo che ormai impera, insieme al superomismo, al panismo e al crepuscolarismo, nella cultura mediatica e sociale odierne. Introdotti dalla critica decadentista il crepuscolarismo
odierno si esprime nell’ormai quasi netto rifiuto di tutto ciò considerato antico perché classico; altro aspetto molto importante è il panismo, che oggi intravedo positivamente nel fatto di trasmettere tutto, parlare di tutto, ragionare senza pregiudizi su tutto, eccettuato il vero potere, nei media.
La libertà di stampa probabilmente è una chimera in Italia e un po’ nel mondo, ma dal punto di vista delle immagini filmate o del cinema come di internet: oggi si conosce tutto, volendo ricercare, ed è questo l’aspetto nuovo ed aggiornato del panismo, che attua un sincretismo visivo e conoscitivo che fa bene alla società.
Infine la tendenza ancestrale dell’uomo che si è rafforzata dal punto di vista delle arti e della letteratura con il Decadentismo, è il superomismo. La volontà di potenza del personaggio dello schermo, dello spettatore che gli vorrebbe assomigliare, in un circolo mediatico che trova sbocco anche nella vita, giacchè la vita è intensamente influenzata dai media, è esiziale. Oggi non esiste piu’ il poeta vate, bensi’ il vate ipotetico si esprime nei media e i valori e gli ideali che porta con se sono modificati, plasmati dalla società e dalle mode in voga, plasmate dal credo della platea, che si cerca sempre di fingere di accontentare ed esaltare su imposizione del vero potere; perché i proseliti oggi piu’ di un tempo significano
potere ed opulenza.
Oggi il Decadentismo abbraccia la società piu’ di prima e predica valori diversi rispetto al passato ma la cui diversità deriva dal cambiamento della società indipendentemente dall’affermazione di movimenti culturali, in accordo col potere finanziario. Il Decadentismo si è sviluppato nella sua diversità rispetto al passato ed ha influito in parte sullo sviluppo della società e dei costumi, assieme alle scoperte scientifiche, all’affermazione della modernità con i suoi aspetti interessanti e quelli malsani. La frattura evidente con il passato, i cambiamenti sociali, culturali e di costume introdotti nel secolo scorso con il nichilismo ed il caos dell’uomo moderno, non hanno trovato una via di sbocco verso un nuovo ordine identitariamente forte, brillante e per tutti piacevole. Tuttavia, attraverso lo sviluppo culturale, sociale, civile, artistico e di costume, promulgato e favorito dalla modernità, dalla regolamentazione dell’alta finanza e dal progresso insieme ai suoi alleati che sono i media alterenativi, si può affermare che questa che stiamo attraversando è l’ultima fase di questo processo di se vogliamo”decadenza”, che sboccerà in un’ordine nuovo, virtuoso, il quale rappresenterà una nuova fase, meravigliosa ed altrettanto brillante rispetto ai movimenti del passato, della cultura e dunque dello sviluppo della civiltà umana.

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