De Laurentis svela nuove strategie Napoli

Aurelio e la lectio magistralis di comunicazione, la definiscono molteplici appassionati. 1) A differenza di altre società, il Napoli non è un discount e non è a caccia di soldi perché ha buona salute finanziaria. “Vedremo Osimhen con la maglia Scudetto? Assolutamente sì, ve l’ho già detto, poi se dovesse arrivare un’offerta più che indecente allora ce ne faremo una ragione. E come abbiamo scovato Kvara, Osimhen e altri, ne scoveremo altri ancora.
Io dico che resta a Napoli”.

2) Napoli non è trampolino di lancio. Napoli è punto d’arrivo.

“Giuntoli? Non sapevo, altrimenti l’avrei mandato via prima. Non capisco cosa sia venuto a fare a Napoli ”

3) È la vittoria del collettivo, non mia. Di Maradona ne è esistito uno soltanto.

“Maradona è stato unico, incredibilmente insostituibile, non replicabile. Il successo del Napoli è stato nel gruppo”.

4) A mio avviso il punto più importante. La critica contro il pizzo legalizzato dei procuratori sportivi.

“Non voglio fare il cattivo con nessuno ma poiché sono giovanotti in giovane età preda di agenti famelici che non capiscono che attraverso la loro attività che io ritengo stupida, inefficace. Poi però quando per un anno non avrete giocato le vostre azioni varranno di meno e poi guardandovi allo specchio direte sono stato un povero stupido”.

Impeccabile il presidente che ha preferito non fare proclami in alcuna intervista.Toni non solenni e nessuna promessa. Il lavoro e Garcia al centro del progetto. E, soprattutto, una frase che ha ripetuto più volte: “non sentirsi appagati, avere fame”.

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Le parole di un uomo che ha tutto sotto controllo, che va per la sua strada, che ride di chi parla di ridimensionamento e che assicura una sola cosa: un Napoli ancora forte e competitivo.

Ad maiora, Aurelio! Urlano i seguaci, mentre gli estimatori rimarcano un avversione palese del produttore cinematografico, per l’opera dei fondi di investimento nel degradare il calcio, falsarlo, ridimensionare lo spettacolo, il gioco, inficiare i talenti nazionali ed infine scaricare il tutto, sull’erario e sui tifosi. De Laurentis si erge come unico italiano singolo, al vertice di una squadra italiana encomiata a livello continentale, vincente nel panorama nazionale e mondiale. Imprenditore che focalizza il lato umano, ontologico e sopratutto le abilita’ tecniche che non sono deittiche solo di riconosciuto valore economico. Il presidente del Napoli si conferma antesignano di un ciclo avveniristico che coinvolgera’ il calcio, se non vorra’ implodere. Infatti il calcio attualmente si contraddistingue come ennesima bolla speculativa in procinto di deflagrare. Un sistema caotico ed ipervenale che ha danneggiato in guisa irreversibile la prestigiosa nazionale italiana, seconda solo al Brasile in quanto a mondiali vinti.

In un calcio plasmato solo sul valore borsistico, sulle plusvalenze, sulla ricerca di talenti oriundi da pagare anche in operazioni di sgravi fiscali, evasione e riciclaggio, ebbene in tale fattispecie di indirizzo, i calciatori italiani non sono valorizzati e di conseguenza la nazionale e’ destinata all’immissione nel gruppo dei perdenti. De Laurentis, dal punto di vista calcistico, si manifesta visionario e pionieristico imprenditore di eccellenza, dalle spiccate connotazioni italiane.

Il tutto alla luce dello scandalo urlato in guisa trasversale, per la proposta della Lega Araba a Mbappe’, di recarsi nel campionato arabo percependo 700 milioni annui, ossia cerca 1200€ al secondo. Il tutto mentre Lukaku ha destato sgomento, sconforto ed anche dei moti di felicita’, in relazione al tira e molla attuato recentemente con l’Inter.

Dal fronte dell’Arabia Saudita Ronaldo si e’ definita il pioniere di questo nuovo mercato, prendendosi il merito di averlo portato in auge e reso di moda ed attrattivo per gli altri prestigiosi colleghi. Il marcatore monstre portoghese ha parlato con entusiasmo del futuro della Lega Araba, focalizzando il fatto che essa rappresentara’ un cardine del calcio e progressivamente, sempre piu’ campioni la sceglieranno come destinazione. Intanto Insigne pare essere in trattativa avanzata con una squadra italiana. In seguito al Canada dove, nonostante un contratto iperprospero militava in una squadra di medio-basso rango che non ha centrato gli obiettivi stagionali, ebbene Insigne adesso mira al rientro in Italia. Con lui anche Higuain che aveva sbandierato il ritiro, si vocifera cerchi di tornare proprio al Napoli. L’altro top player ex Napoli Cavani, invece, rappresenta il fiore all’occhiello della Salernitana che ambisce di riportarlo in Serie A corroborando la propria posizione.

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