THE GUARDIAN SPARA SU CONTE: “DIFFICILE DA AMARE”. LA VERITA’ SVELA LA CONFESSIONE DI ORIALI “NON POTRO’ SEGUIRLO DOVE ANDRA'”. CON O SENZA SCUDETTO L’ANNO DI CONTE E’ STRATOSFERICO: I 10 SEGRETI DI UN MIRACOLO. SALTATO IL FACCIA A FACCIA CON DE LAURENTIS, CHI CREDE A DE BRUYNE E DAVID?
Il Napoli si gioca lo scudetto a Parma, ma a tener banco è il futuro di Conte. Il suo probabile addio, il rapporto distrutto con De Laurentis, freno alla voglia dell’allenatore di primeggiare anche in Europa.
Tra gli indizi sul futuro di Antonio La Verità in poche ore ha pubblicato un indiscrezione su Oriali e subito dopo la smentita presentata dal Napoli, per il quotidiano milanese refrain del solito “chi si scusa, si accusa”.
Lele Oriali avrebbe commentato con alcuni amici: “stavolta non posso andare dove va lui”…
“In mattinata – rivela La Verità – è arrivata la richiesta dell’ufficio stampa del Napoli di pubblicare una replica di Oriali…
Il signor Gabriele Oriali fa sapere di non aver mai pronunciato la frase “Questa volta non posso andare dove va lui”, che avrebbe riferito a presunti amici di Milano e Coverciano”.
La Verità definisce Oriali il team manager per eccellenza di Conte, senza il quale il tecnico salentino non immagina nessuna avventura in Italia. Nessuna tranne una, il ritorno alla Juventus che i tifosi bianconeri sognano e i napoletani temono.
Oriali a Torino non potrebbe andarci, prosegue La Verità, essendo un simbolo interista da oltre 40 anni.
La conclusione è: se la coppia d’oro è destinata a sciogliersi significa che Conte ha già inquadrato la Continassa. In teoria, anche Milanello, perché Oriali non andrebbe neppure al Milan.
Tutto gira intorno al futuro di Conte.
Prima però c’è da scrivere la storia con il Napoli, a +1 sull’Inter a 180′ dal termine.
Mentre la Juventus è impegnata nella lotta Champions ed il Milan domani sfida il Bologna nella finale di Coppa Italia.
Quale destino per Conte?
Sempre La Verità ‘svela’ che l’obiettivo di De Laurentis sarebbe Max Allegri. Vedremo.
Al momento va invece chiarito perchè ad un passo dal quarto scudetto, possibile dopo appena 8 mesi di Conte a Napoli, ‘The Guardian’, titoli “Conte è difficile da amare, a Napoli il rapporto con i tifosi è freddo e negoziale”.
“Anche per una città calda come Napoli, il rapporto tra tifosi e Conte è imbarazzante. Non è nemmeno teso, ma freddamente negoziale. Non c’è grande calore e nessuno si aspetta che rimanga oltre la fine di questa stagione”.
L’articolo è firmato da Jonathan Wilson, una delle grandi firme del giornale inglese, storico giornalista di calcio.
“McTominay – racconta Wilson – ha descritto Conte, molto esigente; al tempo stesso un dono e una maledizione”.
Antonio diventerebbe il primo allenatore a vincere lo Scudetto con 3 squadre diverse – a Fabio Capello sono stati tolti quelli vinti con la Juve – il che dovrebbe consacrare Conte tra i Grandi. Eppure anche quando vince trofei, pesano. Molti rispettano Conte, ma è un allenatore difficile da amare”.
Analisi non inedita in Inghilterra, ma The Guardian si sofferma su come Conte “da quando ha lasciato il Siena nel 2011, abbia vinto campionati con Juventus, Chelsea e Inter. In 14 anni un trofeo con ogni club che ha allenato, a parte il Tottenham”. Ma solo perché “il Tottenham non era un club che ha avuto una reale possibilità di vincere trofei. Un’eccezione”.
A questo punto bisogna dire come stanno le cose.
- Conte è un professionista molto determinato. Vuole vincere, si pone obiettivi da solo e li raggiunge. Chiede solo ciò che serve per vincere ma sopratutto un rapporto leale e coraggioso con i presidenti.
- Ai primi cori “chi non salta juventino è…”, Antonio chiarì subito: “non rinnego la mia juventinità (13 anni da calciatore e 3 da allenatore con 3 scudetti). Farlo significherebbe essere scorretti per il mio passato ma anche per il mio presente”. I napoletani ottusi, al soldo di ADL, rinfacceranno questa presa di posizione condannando Conte appena andrà via.
- Il miracolo di Conte è stato possibile avendo 1 sola competizione da giocare. Il tecnico sa che il prossimo anno sarà tutt’altro e vuole evitare lo scontro soprattutto con la piazza.
- I 150mln spesi da De Laurentis a campionato già iniziato furono atto imposto dall’atto di accusa di Conte dopo la batosta di Verona: “mi vergogno” disse. Cosa che non ha mai avuto il coraggio di fare ADL neanche dopo il 10° posto. Molti rinfacciano i 150 spesi, ma nessuno fa il conto di quanto ha incassato ADL con i 14 giocatori ceduti. Pochissimo perchè scartine!
- Conte ha portato il Napoli a poter incassare 20 mln di premio scudetto (se arriverà); 6,8 di qualificazione Champions, 70mln + 67 di plusvalenza per la cessione non autorizzata e mai compensata di Kvara; valore della rosa aumentato da 350 mln a oltre 550; incassi record da botteghino.
- Dominio di un torneo in cui il Napoli è stato capolista per 19 giornate.
- Prima difesa del campionato con soli 27 gol subiti e solo 2 di testa incassati entrambi contro il Genoa.
- Utilizzo di pochissimi giocatori (14/15) di cui ad esempio Marin (non acquistato su sua indicazione) mai o quasi mai schierato, nonostante le assenze in difesa.
- Un mercato di gennaio fatto contro le sue volontà che chiedevano un difensore centrale, un altro attaccante con caratteristiche identiche a Lukaku, senza cedere nessuno dei migliori.
- Un lavoro svolto con grande cura e attenzione nonostante le lacune delle strutture, ad esempio il terreno di gioco di allenamento a Castelvolturno, che ha procurato diversi infortuni.
Questo è sempre stato ed è Antonio Conte. De Laurentis che avrebbe fatto volentieri a meno di ingaggiarlo (atteso fino all’ultimo Gasperini) sapeva a cosa andava incontro ma nel bisogno di un parafulmine per il disastro della sua totale gestione, ha ingannato tutti con false promesse puntualmente disattese, come già accaduto con Benitez e Ancelotti.
Non è vero che Conte è difficile da amare. Conte è Conte e va preso per vincere. Chi non vuole competere per vincere non deve ingaggiarlo assumendosi la responsabilità della mediocrità.