Di Paolo Paoletti
DE LAURENTIS ACCUSA: “CONTE NON RESTA PER IL RICHIAMO DI ALTRI CLUB”. LA VERITA’ E’ UNA SOLA: ADL NON VUOLE INVESTIRE SUL NAPOLI SOTTRAENDO SOLDI ALLE SUE TASCHE. NON E’ UN IMPRENDITORE DEL ‘SISTEMA CALCIO’ MA UN IMPRESARIO DI SQUADRE DI PALLONE. PER VINCERE IN EUROPA SERVE ALTRO E ANTONIO DOPO 5 SCUDETTI VUOLE LA CHAMPIONS. UNA CITTA’ VINCENTE? L’IDEA LA SPESE CONTE APPENA ARRIVATO… ADL L’HA RIPUDIATA PIU’ VOLTE!
Mi ero imposto qualche ora si silenzio per di celebrare il quarto Scudetto (come promesso al mio amico Giancarlo Signorini) ma De Laurentis costringe ad intervenire su dichiarazioni sempre impossibili da accettare. Pertanto…
Dopo la notte di festa per il suo secondo scudetto, Aurelio De Laurentis ha parlato a Radio Crc (radio legata al Napoli) ripresa da Sportmediaset e Calciomercato con titolo “Napoli, De Laurentiis: “Conte? State sereni, ha tre anni di contratto…”.
ADL Dice: “Da qui in poi dobbiamo continuare a cavalcare una Napoli vincente come idea: dobbiamo riprenderci il ruolo che nel mondo ci spetta, come città e filosofia. Ieri siamo arrivati ad oltre 52 schermi che hanno dato l’opportunità a tutti di assistere a questa meravigliosa consacrazione e di farlo senza incidenti. È una vittoria anche per il calcio italiano”.
COMMENTO. L’idea ovvia di una Napoli vincente come città e filosofia, l’ha richiamata Conte nel giorno della sua presentazione. Mai De Laurentis aveva citato prima Napoli Capitale Globale. Invece quando acquisì la SSCNapoli negò addirittura la denominazione imponendo Napoli Soccer e rifiutando perfino i trofei per lui meno importanti come la Coppa Angloitaliana e la coppa Carnevale vinta a Viareggio dalla Primavera. Quindi non può parlare di Napoli vincente e di filosofia della napoletanità che non conosce!
Ps. Quanto ai 52 schermi nella Città Metropolitana li ha pagati il Comune ovvero i napoletani, cosa di cui dovrebbe vergognarsi.
ADL DICE: “Conte? State sereni, è un grandissimo allenatore e un uomo straordinario, che mi meraviglia sempre di più. Questa mattina andrà probabilmente a fare una preghiera per il piccolo Daniele e questo mi ha riempito di gioia. Non mettiamo carne a cuocere: ha un contratto di tre anni. Martedì andremo dal Papa, non ho voluto dirlo prima ai ragazzi”.
COMMENTO. La preghiera di Conte per il piccolo Daniele è uno schiaffo a tutta la SSCNapoli di De Laurentis. Nel solco delle partite di beneficenza che Maradona giocava per aiutare i ragazzi poveri di Napoli da salvare. Mai ADL ha fatto cose del genere, mentre Antonio ha saputo calarsi nella filosofia di un popolo in pochi mesi. Dimostra di essere un grande uomo come un grande allenatore. Carne al fuoco? La brace l’ha accesa ADL smentendo tutte le promesse fatte a Conte come la cessione di Kvara. Basta bugieeee…
ADL dice: “Non posso promettere nulla. Il Napoli c’è, è forte e crescerà sempre di più. Abbiamo due problemi importanti ora, ovvero il centro sportivo e lo stadio: due tasselli che porteranno via fatica, denaro e investimenti. Per il centro sportivo dobbiamo assolutamente iniziare i lavori a settembre, perché dobbiamo lasciare Castel Volturno: Coppola è stato fin troppo gentile. Non è facile individuare il territorio”.
COMMENTO: E se ne accorge dopo 20 anni che ci sono problemi? Il Napoli aveva 2 centri sportivi (Soccavo e Marianella), la sede più prestigiosa della serie A in Piazza dei Martiri, una offerta vera e concreta passata per le mie mani per l’acquisto del San Paolo, dirigenti di altissimo profilo come Italo Allodi, una Primavera costruita da Mario Corso che vinse il primo scudetto azzurro… ed ora ‘un uomo solo al comando’ si permette di dire che non può promettere nulla sulla Champions? Smettiamola….
ADL DICE. “Io sazio? Per 40 anni con 400 film non ho mai avuto un insuccesso, ho sempre vinto e stravinto: uscivamo a Natale con tanti film in concorrenza, arrivavamo sempre tra i primi tre. Io sono sempre affamato: non si deve creare la noia della continuità, ma la primizia e l’incoscienza dell’imprevisto”.
COMMENTO. Qui esce la vera natura di Aurelio De Laurentis. Non è un imprenditore ma un impresario. Fa una squadra di pallone non impresa nel Sistema Calcio. E lo fa come faceva il cinema con improvvisazione, incoscienza, precarietà. Conte invece chiede e persegue programmazione, competenza, visione. Zero imprevisti…
ADL DICE. “Allo Stadio Maradona c’è un problema fondamentale: se vogliamo competere con le squadre più importanti del mondo non possiamo avere una distanza colossale dal campo di calcio. A Napoli abbiamo la fortuna di avere un pubblico che vale il dodicesimo, tredicesimo e quattordicesimo uomo in campo: se fosse vicino al campo sarebbe anche il ventesimo”.
“Io sto studiando i costi per la riattivazione del terzo anello e per prevedere 45 salottini. Mi trovo spesso a discutere con bravissimi direttore generali e amministratori delegati, ma che non sono i proprietari. Se ci fossero tutti proprietari intorno al tavolo, le cose cambierebbero immediatamente. Se è indebitato addirittura il calcio inglese, che è il più ricco del mondo, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona. Bisognerebbe far sedere Ceferin, Infantino e Gravina, individuare cosa non funziona e cambiarlo”.
COMMENTO. Ciò che non funziona nel calcio è il profitto abnorme dei presidenti. Una impresa che realizza il 10/15% di profitto per la proprietà funziona a meraviglia. De Laurentis si mette in tasca solo di stipendi 5/6 mln netti l’anno che su un fatturato lordo di 350 è una enormità. In 20 anni si è pagato tutti i debiti della Filmauro (improvvisazione e incoscienza) ed ha messo nelle sue tasche oltre 20mln cash. Ci mancherebbe che non ricordasse LA FORTUNA di avere un pubblico, che considera clienti, che fa ciò che non fa lui: sostenere la squadra, nella supplenza del 12°, 13°, 14°giocatore etc etc… che lui dovrebbe comprare.
Stadio? De Laurentis da una parte accusa la distanza tra spalti e terreno di gioco, poi si concentra su aumentare il numero spettatori con il terzo anello (a distanza siderale dal campo) ed il costo dei biglietti con i salottini. VERGOGNA.
ADL DICE. “Bus scoperto? Era stata una richiesta già nel terzo scudetto, è quanto appassiona di più i napoletani. Gioiamo e divertiamoci sempre in totale sicurezza, perché la salute è il bene più prezioso che ognuno di noi ha”.
COMMENTO. Il Bus è un escamotage dell’imminenza. Il popolo napoletano meriterebbe la possibilità di un rapporto più stretto per festeggiare con i giocatori. Per il primo STORICO ED INEGUAGLIABILE scudetto ideai ‘Notte per uno Scudetto’ primo show della televisione italiana per un trionfo del calcio. De Laurentis avrebbe dovuto organizzare uno spettacolo con tutti gli artisti (veri e seri) napoletani in Piazza del Plebiscito, ingresso libero e pizza a portafoglio offerta dalla SSCNapoli!!!
DISPIACE CHE IN TUTTO QUESTO FESTEGGIARE De Laurentis non abbia speso una parola per i calciatori.
Personalmente mi complimento con tutti, sintetizzando la stagione con una pagella essenziale:
Meret 6,5 (Caprile 5, Scuffet sv). Di Lorenzo 6,5 (Mazzocchi 5). Rrahmani 6 (Marin 4). Buongiorno 5,5 per gli infortuni (Jesus 4,5). Oliveira 5 (Spinazzola 6). Anguissà 7 (Billing 5 ma con il merito dell’1-1 all’Inter). Lobotka 6,5 (Gilmour 6). Mc Tominay 8 (Raspadori 7). Politano 7 (Ngonge 4). Lukaku 8 (Simeone 5). Neres 5,5 per gli infortuni (Okafor e Lhasa sv).
FINO A IERI DE LAURENTIS AVEVA DETTO ALTRE COSE. ECCONE COMUNQUE IL RESOCONTO CON COMMENTO.
A Rai Sport, De Laurentis dice: “Napoli è straordinaria, la conosco. Vengo da una famiglia napoletana, so cosa significa festeggiare. Me lo aspettavo dal momento che ho preso Conte che è un vincente. Con lui ci siamo frequentati tanti anni fa alle Maldive, a novembre l’ho cercato quando le cose non andavano bene e lui mi ha detto: ‘Aurelio, io non ho fatto insieme a te la squadra. Vediamoci a giugno e partiamo da lì’. Così è stato. E’ un vincente, è straordinario. Secondo me è il più grande allenatore che si possa avere e quindi siamo arrivati a meta”.
COMMENTO. Tre bugie…
- La famiglia di De Laurentis è di Torre Annunziata, con tutto il rispetto per quel territorio dove nel calcio c’è stato il glorioso Savoia, poco a che fare con Napoli.
- Conte a novembre chiarì che si era dovuto adattare alla rosa che già esisteva, scegliendo i meno peggio, nonostante 11 tagli. Già prima, dopo il 3-0 subito a Verona, pose un out-out: o si prendono 6/6 giocatori o me ne vado. E De Lasurentis fu costretto ad anticipare i soldi che pensava di poter ricavare dalla cessione di Osimhen. Vediamoci a giugno? Certo fu la dovuta conclusione alla cessione di Kvara – con cui ADL riprese i soldi anticipati – senza sostituti all’altezza.
Nei commenti immediati alla vittoria dello scudetto Paolo Condò ha ammesso che De Laurentis nel mercato estivo spese soldi che non poteva spendere con l’esigenza di rientrare a gennaio.
Questo è,il punto che Conte sottolinea: Antonio è venuto a Napoli con la promessa che il club sarebbe cresciuto in tutto sotto la sua guida. Lo disse nel giorno della presentazione nel teatrino del San Carlo. Poi De Laurentis si è rimangiato quella promessa, facendo dire a Conte che sono diversi. Questo è il motivo che peserà sulle decisioni per il futuro. De Laurentis non vuole la crescita del club, ma solo dei suoi profitti. Non è un imprenditore che fa impresa calcio in un Sistema Calcio che detta le regole dei costi per i ricavi, ma un impresario di una squadra di pallone. - Altrimenti non farebbe scappare il ‘più grande allenatore che si possa avere’. Quest’è…”
Alla domanda, Conte rimane?
ADL dice: “Conte ha tre anni di contratto. Se vuole restare in maniera felice e andare alla conquista della Champions League, che secondo me è una cosa che coronerebbe ancora di più la sua carriera, noi siamo tutti pronti ad assisterlo come si deve. Se poi il suo richiamo fosse da qualche altra parte, io non voglio costringere mai nessuno. Lo pregherò di rimanere, ma non lo posso di certo costringere”.
COMMENTO. Conte è attratto da un contesto vincente dove lui possa esprimersi ai massimi livelli. Dopo 12 anni di carriera in panchina e 5 scudetti in 4 realtà diverse, maturando il record di 3 scudetti con club diversi in Italia. De Laurentis – con una mentalità di impresario – non vuole impegnarsi per costruire una realtà vincente sotto tutti i punti di vista: stadio, centro sportivo, settore giovanile, sede, management di alto livello in tutti i settori. Quindi è falso dire che Conte non rimane perchè attratto da altro. E’ De Laurentis che non mantiene le promesse fatte a Conte per cui Antonio accettò la sfida Napoli, di cui peraltro aveva bisogno (necessità di rilanciò dopo il flop Tottenham) per sua stessa ammissione.
Quando vi incontrerete?
“Presto”.
COMMENTO: Al più presto…
C’è stata la paura di non farcela?
ADL dice: “Non sono un uomo che ha paura. Il cinema mi ha insegnato a non avere paura”.
COMMENTO. E Conte che cancella la paura, non il cinema che si fa con la mentalità e le abitudini – tra queste la precarietà, l’improvvisazione, il vivere alla giornata – dell’jmpresario.
Sarà un mercato importante?
ADL dice: “Come tutti gli anni, è sempre stato un mercato importante. I tifosi devono stare tranquilli. Sono in buone mani”.
COMMENTO: Ma come si fa a dire che tutti gli anni il Napoli ha fatto un mercato importante. Appena un anno fa è stato necessario rifare la squadra per 6/7 undicesimi cambiando 13/14 calciatori, dai quali si sono ricavate briciole, Kvara a parte!
A Dazn su Conte: “Mai dire mai gli allenatori hanno una loro personalità, che va rispettata e non bisogna mai obbligarli. Anche se esistono dei contratti di ferro. Napoli è Napoli e merita rispetto. Se uno vuole mettersi a disposizione, in maniera straordinaria come ha fatto lui quest’anno, allora welcome e siamo pronti a seguirlo come un grandissimo condottiero. Mi farebbe molto piacere se l’anno prossimo si cimentasse con la Champions”.
COMMENTO. Sull’argomento vale una sola riposta: ADL rinfaccio a Gravina che Mancini bisognava saperselo tenere. Chiedere lumi a Spalletti prima che a Conte! De Laurentis mettesse sul tavolo i soldi che servono per realizzare ciò che ha promesso ad Antonio, e vediamo se l’allenatore resta per competere ai massimi livelli anche in Champions.