Di Paolo Paoletti
CONTE ESPLOSIVO PRIMA E DOPO IL MONZA: “BASTA MIRACOLI VOGLIO PROGRAMMI: A NAPOLI STO BENE MA NON SONO STUPIDO, LA GENTE COME ME VUOLE VINCERE!”. NEL MIRINO ADL E LA SUA GESTIONE …”HO RESTITUITO TUTTO CON GLI INTERESSI, ENTRATI SOLDI KVARA E CHAMPIONS. ANCHE I CAMPI ANDREBBERO RIFATTI, INVECE NIENTE. PAGHIAMO CON TROPPI INFORTUNI”. CONTE PUO’ VINCERE AL PRIMO ANNO, MA DE LAURENTIS RIBATTE: “RIFLESSIONI CHE POSSONO FAR MALE”.
“Chi mi prende deve lottare per lo Scudetto, non basta l’Europa. Faccio da garante su tutto, ma se non ci sono i mezzi… Non sono stupido, a Napoli sto benissimo ma la gente vuole vincere”. Da primo in classifica subito dopo Monza-Napoli 0-1, Conte rincara senza arretrare di un millimetro, allargando le accuse anche alle strutture, insufficienti…
“Troppi infortuni, sempre nella stessa zona di campo a Castelvolturno. I campi dovrebbero essere rifatti ma non accade nulla! Dobbiamo vivere il presente, sapendo che bisogna vincere. Chi prende Conte sa che arriva primo o secondo. Bisogna adeguarsi”.
I 3 punti di Monza, che valgono la testa della classifica fino a Bologna-Inter, conquistati con un altro gol di McTomy – regalato dal portiere Turati impazzito al 72′ abbandonando la porta senza motivo – passano quasi in secondo piano se non per il primo posto in classifica fino a Bologna-Inter e la difesa ad oltranza negli ultimi 15′ contro l’ultima in classifica.
Finale che Conte ha sostenuto in ogni modo gridando costantemente agli azzurri di uscire dalla propria area di rigore.
Conte, come sempre, ha il coraggio di fare ciò che altri non sanno fare. E di dire ciò che tutti sanno e molti negano a Napoli: “con De Laurentis essere veramente competitivi è impossibile!”
Adesso basta scuse: chi è venuto per vincere, per competere sempre e comunque ai livelli più alti sa qual è l’amara verità…
che resta tale addirittura se il Napoli dovesse vincere lo scudetto. Anzi…
Così all’ennesima giusta accusa di Conte : “in otto mesi ho capito che qui a Napoli è impossibile fare certe cose…”, ADL ha riposto…
“Auguro Santa Pasqua a tutti con in testa il nostro capitano, al maestro Antonio Conte, soprattutto ai nostri tifosi di cui da 20 anni vado orgoglioso”.
Sono orgoglioso perché vi assicuro che nei prossimi anni ci divertiremo molto, non è una promessa ma un dato di fatto di questi 20 anni.
L’unico copione che non si può scrivere è quello della partita e del campionato. Fino a quando non è concluso, non conosciamo il finale. I conti si fanno alla fine, le valutazioni in itinere possono creare anche disagi, perché servono risposte, riflessioni, considerazioni. Tutto è in continua evoluzione, anche le squadre di calcio. Le riflessioni è sempre meglio farle alla fine”.
Antonio non è uomo da pari e patta; non lo è in campo dove ha la media punti più alta della Serie, così come non lo è come persona di cui da dimostrazione ogni volta con le sue dichiarazioni.
Dice senza mezze misure: “Non posso vivere di miracoli e non di programmazione. Ho stima e affetto per il presidente. Mi hanno chiesto una mano e gliela do una mano, ma il tifoso napoletano vuole vincere e ha questa ambizione. Se non vince diventa anche cattivo. Io devo calcolare tutto, non sono stupido. Mi metto grandi pressioni ma devo avere anche le giuste armi. Altrimenti è un gioco al massacro e non voglio essere massacrato”.
“Ci siederemo col presidente per parlare e vediamo – ha aggiunto alzando i toni – Gli introiti della Champions League arriveranno, la cessione di Kvara ha aiutato. Ho restituito tutto con gli interessi, ora però parleremo con il presidente in maniera chiara. Ora vogliamo vincere insieme ai miei ragazzi che si ammazzano di lavoro. Con De Laurentis ho un ottimo rapporto, però serve rispetto anche nei miei confronti. Ieri ho visto sciacallaggio e rispetto zero. Io me ne fotto, ma lo sciacallaggio di programmi mi è dispiaciuto. Devo proteggermi altrimenti sarà stato un grandissimo viaggio insieme. Lo faccio per i tifosi del Napoli e anche per me. Non metto il mio fondoschiena per essere abusato”
Aurelio De Laurentis ne era consapevole quando si rivolse a lui, ma come tutti gli opportunisti che guardano all’oggi e mai al domani, Conte era l’ultima spiaggia dopo il disastro voluto e messo in atto dal cinepresidente, arrogante al punto di dire a Motta che un DS non serviva perchè bastava lui.
Tornati dal 10° al 1° posto, nonostante la possibilità di vincere, ADL non si è fatto scrupolo a gennaio di vendere Kvara senza sostituirlo per rientrare dei 150mln spesi in estate.
Perchè per lui l’unica cosa che conta non è vincere ma incassare, non essere protagonisti ma parvenu, non mettere titoli in bacheca ma milioni in tasca.
Diciamo subito, una volta e per tutte anche un’altra cosa: essere tra i primi 4 per i soldi Champions sportivamente è un fallimento! Lo vivono da anni a Milano, Roma, Torino… dove alla Juve le ambizioni di Andrea Agnelli sono naufragate sull’inesperienza del ‘giovin signore’ e l’arroganza del potere incarnata dai successori inadeguati di Boniperti.
A De Laurentis serviva un parafulmine, l’uomo forte e ambizioso, quello che se deve dire qualcosa che può far male la dice, certe che serva a far crescere il progetto. E il Napoli, così come Napoli, lo ha saputo accogliere, valutare, apprezzare.
Conte può vincere lo scudetto al primo anno.
Riuscì solo ad Albertino Bigon, anche se lo scudetto del 1990, Ferlaino lo considerò “vinto col pilota automatico”.
Più che una verità se dopo Napoli, Alberto trovò spazio solo in serie B a Lecce salvandosi all’ultima giornata.
Conte in pochi mesi ha rivoltato la squadra, le ha ridato motivazioni, in corsa per il titolo fino alla fine.
Ma non dimentica i suoi principi ed è sbottato… “in questi mesi ho capito che a Napoli certe cose non puoi farle. Non vorrei passare per bugiardo o per qualcuno che dice cose che poi vengono disattese”.
Una accusa riferita alla cessione di Kvara a gennaio. Ma anche a quanto dettato ad inizio stagione:
- Napoli non può essere meta di passaggio;
- Napoli deve sempre competere per vincere;
- Per costruire grandi squadre i migliori vanno tenuti.
Poi dopo qualche mese arrivarono altri diktat:
“Un grande club deve investire in strutture e settore giovanile”.
Poco prima delle accuse aveva saputo dell’infortunio di Neres, un coltello nella piaga. Davanti ai giornalisti non c’era niente di preparato, pianificato ma motivate dai fatti.
E’ vero, Conte ha ragione da vendere… “nel Napoli di De Laurentis validare i suoi concetti non è possibile”.
Lottare stabilmente per lo scudetto? Competere per vincere anche in Europa? Fare acquisti importanti ogni anno e nei momenti giusti (non inseguire Garnacho e Adeyemi per poi prendere Okafor)?
Conte adesso sa che queste sua ambizioni De Laurentis non le ha. Perchè a lui interessano solo i soldi.
Ammette: “Io porto delle aspettative e le aspettative me le metto da solo. Chi prende Conte dice ‘O arriva primo o arriva secondo’, anche se l’anno prima arrivi decimo. Deve lottare per vincere lo Scudetto, non basta lottare per andare in Europa. Crescono le ambizioni e le aspettative”.
Più chiaro di così…. alla fine mancano 5 partite e poco più di un mese.
Poi la verità!