In Italia i dati che provano la diffusione delle sostanze stupefacenti continuano ad essere inquietanti: tra i consumatori di cocaina 1 su 5 ha meno di 15 anni. Spesso questa droga la si fuma
nell’ammoniaca, cosi’ entra in circolo nell’arco di 30 secondi al costo di soli 30 euro a dose, 10 euro in meno che per un grammo di ketatamina, analgesico per cavalli. La cocaina ben tagliata
invece si paga 100 euro al grammo eppure, di coca tagliata bene o malissimo, il 5% dei minorenni si
è rilevato esserne consumatore abituale. In Italia sono circa 2 milioni i clienti per gli spacciatori del “bianco di Colombia”, la cui dipendenza è difficile da intercettare perché in genere hanno una vita normale. Anche coloro che sniffano di età compresa dai 15 ai 25 anni, hanno il piu’ delle volte molti amici, una vita di coppia ed una famiglia modello, non sono solo ragazzini che vogliono provare tutto, anche per seguire le mode. Intanto cardiopatie e psicosi acute sono in aumento, soprattutto fra i giovani. Oggi si misura una contaminazione di cocaina anche nell’aria, con 0,1 nanogrammi attorno l’universita’ “La Sapienza” di Roma, oltre che nei fiumi Po ed Arno. Ed è proprio a Firenze che sono scattate le misure cautelari per 38 persone, tra giovani e professionisti emergenti, con il fermo dell’attività di quattro locali alla moda, in cui veniva offerta e consumata cocaina in grandi quantità, dentro i privè. Senza dimenticarsi le inchieste fatte dalle “Iene” a Milano per il famoso format televisivo, in cui si è fatta analizzare l’acqua dei bagni in un prestigioso locale da sera: risultato? L’ eccessiva concentrazione di cocaina. Ma quelli in discoteca sono giovani che all’anagrafe risulterebbero un po’ piu’ “maturi” dei minorenni che “tirano calati sugli specchietti dei loro scooter, filmano il loro atto e poi caricano entusiasti il video su Youtube; forse la cocaina funge anche da collante sociale, per queste persone che ignorano la gravità del gesto. Con questo ritmo è stato previsto che nel 2010 i giovani sniffatori sarebbero aumentati del 40% rispetto al 2006.


Recentemente il frequentato portale studenti.it ha pubblicato un’inchiesta fra i suoi utenti, da cui è emerso che il 69% degli intervistati non ha mai fatto uso di droghe; l’11% ha assunto droghe leggere ma ha smesso; solo l’1% droghe pesanti e ha ugualmente smesso. Nel forum del sito si leggono i commenti inneggianti alla libertà, alcuni si scagliano contro chi fa uso della sostanza sopra citata; e c’è anche chi sostiene di essere riuscito tranquillamente a fare a meno di cocaina, marjuana e crach senza alcun problema, soltanto grazie all’autocontrollo; si trovano poi le parole “urtate” di quelli che accusano il falso allarmismo che deriva dall’aumento dei consumatori di droghe. Altri ragazzi invece evidenziano l’ipocrisia dei partecipanti al sondaggio, perché secondo loro i numeri di questo andrebbero invertiti a favore di quelli che assumono droghe. Non manca infine chi assicura che tutti, non solo i giovani, fanno uso di droghe pesanti o almeno sanno dove acquistarle. Il consumo di droghe non è mai cessato nella storia, oggi però è aumentato in maniera esponenziale, soprattutto fra i giovani, che trovano negli stupefacenti un’evasione oppure una “nitchiana” volontà di potenza; si tratta di persone che non riescono a vivere normalmente, forse perché oberati dai problemi e dalle paure della loro età. In ogni modo oggi si ricorre alle droghe soprattutto per provare emozioni diverse, per aumentare il proprio benessere con gli altri, e quando si sentono ragazzi che ricorrono semplicemente all’alcol per divertirsi di piu’ in discoteca ed essere brillanti, fa pensare molto. Questo si verifica sulla stessa falsa riga della cocaina. Si usano le droghe per migliorare le performance “sociali”, per sentirsi piu’ in gamba, per sciogliersi o semplicemente per emulare gli appartenenti al gruppo: il gruppo dei giovani, un gruppo sconsolato, profondamente diverso dal passato, che si sente frustrato. Un gruppo che vuole ritrovarsi, ragazzi che hanno smarrito il concetto di divertimento nella sua semplicità. Giovani bombardati dai messaggi surrettizi ed amorali che circolano nei mass media, in cui i nuovi eroi sovente sono troppo vincenti e pertanto irraggiungibili, inimitabili; o forse accostabili nella falsa felicità che si prova sotto l’effetto della cocaina. Quel che appare da tutta questa deprimente situazione sono solo gli effetti dell’epoca postmoderna, in cui i giovani si sentono svuotati dei propri sogni, impossibilitati a costruirsi un fulgido avvenire in un mondo in crisi, in cui non è facile sconfiggere quella gerontocrazia di fatto piu’ capace ed innervata rispetto alla comunità giovanile, che appare lassista e nichilista, che ha rinunciato, nella maggior parte dei casi, a migliorarsi e migliorare la società decadente in cui vive. Un universo, sempre quello giovanile, che in parte si rifugia in se stesso alla mercè di droghe e false felicità, un mondo che si autoalimenta col suo pessimismo, un mondo, pertanto, sconfitto in partenza: almeno per ora…

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