Cina affronta America

La Cina ha annunciato un rafforzamento del controllo sulle sue risorse minerarie strategiche, una mossa che arriva pochi giorni dopo i colloqui commerciali con gli Stati Uniti che hanno posto l’attenzione sull’esportazione di materiali critici.

In una dichiarazione online del 14 maggio, il Ministero del Commercio cinese ha affermato che Pechino avrebbe rafforzato il controllo sull’intera filiera di approvvigionamento dei minerali strategici, tra cui estrazione, lavorazione, trasporto ed esportazione.

I commenti sono stati fatti due giorni dopo un incontro di pianificazione ad alto livello tenutosi a Changsha, una città nella Cina centrale, per discutere i controlli della catena di approvvigionamento sulle risorse ritenute legate agli interessi nazionali.

All’incontro hanno partecipato funzionari di dieci agenzie governative, tra cui l’amministrazione doganale ed  i ministeri del commercio, dell’industria e della sicurezza pubblica, insieme agli enti di regolamentazione locali di sette province ricche di giacimenti minerari strategici, come Jiangxi e Mongolia Interna.

Secondo il comunicato ufficiale, queste agenzie erano tenute a “monitorare attentamente il flusso di minerali strategici” e ad  “impedire rigorosamente le fuoriuscite illegali”.La Cina è il principale fornitore al mondo di decine di minerali strategici e detiene

quasi il monopolio sulla lavorazione delle terre rare, un gruppo di 17 elementi essenziali in molti processi, dalla tecnologia commerciale, come le auto elettriche, alle attrezzature militari.

Negli ultimi anni, la Cina ha rafforzato la sua presa su vari minerali essenziali lavorati, decisioni viste in gran parte come una risposta di ritorsione alle restrizioni occidentali sul suo accesso a tecnologie avanzate che spesso hanno applicazioni militari o a duplice uso. Nel dicembre 2024, dopo che gli Stati Uniti hanno esteso le

restrizioni all’accesso della Cina alla tecnologia avanzata dei semiconduttori, il regime ha vietato

specificamente la spedizione di diversi minerali critici lavorati verso gli Stati Uniti. Tra i materiali presi di mira figurano gallio, germanio ed  antimonio, tutti designati dal Dipartimento degli Interni come critici per l’economia e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Mentre gli analisti ritengono che l’impatto di un simile divieto sulla catena di approvvigionamento statunitense potrebbe essere limitato, dato che

questi metalli erano già soggetti alle restrizioni all’esportazione imposte da Pechino, i legislatori e

gli analisti statunitensi lo hanno interpretato come un promemoria della capacità di Pechino di reagire alle misure occidentali, esortando le nazioni a riconsiderare la loro dipendenza dalle forniture cinesi.A febbraio, il Ministero del Commercio cinese

ha imposto controlli sulle esportazioni di cinque metalli rari cruciali per la difesa ed altre industrie. Sebbene l’annuncio coincidesse con una serie di restrizioni commerciali contro aziende e prodotti americani in rappresaglia per

l’aumento dei dazi imposto da Washington , il regime cinese non ha menzionato espressamente né gli Stati Uniti né altri Paesi. Il 4 aprile,

nonostante abbia annunciato la rimozione delle contromisure non tariffarie rivolte agli Stati Uniti, la Cina sembra mantenere in vigore i controlli sulle esportazioni di terre rare.

la Cina ha ampliato la sua lista di controllo delle esportazioni aggiungendo sette terre rare. L’annuncio è arrivato mentre le autorità cinesi presentavano un ampio piano di replica ai dazi elevati imposti dal presidente Donald Trump sui prodotti cinesi.In seguito all’accordo a sorpresa raggiunto dalla Cina con gli Stati Uniti dopo due giorni di incontri ad alto livello in Svizzera, la dichiarazione congiunta pubblicata il 12 maggio affermava che Pechino aveva accettato di “sospendere o rimuovere le contromisure non tariffarie adottate contro gli Stati Uniti” dal 2 aprile.