Cacciata dall’ Assessore per scandalo sanità a Napoli

In CAMPANIA, ASSESSORE CACCIA DALLA RIUNIONE LA CONSIGLIERA MUSCARÀ CHE VUOLE CAPIRE PERCHÈ SI ASPETTANO MESI PER UNA TAC.
Grave atto antidemocratico e intollerante si è consumato nel corso di una riunione tenutosi a Napoli tra l’assessore regionale al bilancio, Ettore Cinque e le associazioni del settore della sanità privata accredita. Impedito alla consigliera regionale Maria Muscarà di partecipare all’incontro. Lo riporta il giornale “Il desk”.

“Umiliata come donna e come rappresentante del Popolo da un funzionario ed un assessore che mi hanno cacciata da una riunione dove si parlava dei problemi dei cittadini. Cittadini che rappresento così come recita la Costituzione della Repubblica – spiega in una nota Muscarà – L’incontro tra le associazioni di settore della sanità privata accreditata e l’amministrazione è stata definita “tecnica” e per questo, secondo i due, non poteva vedermi presente nemmeno come uditrice; una cosa assurda, ingiustificabile. Una riunione convocata per la riformulazione della delibera sui tetti di spesa mensili”.

“Cosa c’era che non potevo ascoltare come esponente politico democraticamente eletto?“, dice ancora la combattiva consigliera regionale .

“Sono uscita dalla sala riunioni in primo luogo per la profonda offesa arrecata alla sottoscritta in prima persona e all’istituzione del Consiglio Regionale tutto ed anche perchè i due tecnici nominati dalla politica avevano minacciato addirittura di non tenere più la riunione. Ero lì per capire perchè un paziente deve aspettare mesi per fare una Pet, una Tac, una risonanza, un elettrocardiogramma e finanche un esame del sangue. Per capire come si può difendere un malato che non ha la possibilità di pagarsi un esame per poterlo fare nei tempi giusti”, osserva Muscarà – Ero lì per capire perchè possiamo spendere soldi per gli armamenti e non per le prestazioni mediche che continuano a mancare benchè sia finito il periodo di commissariamento. Attendo, spero non invano, l’intervento del garante dei diritti e dei doveri dell’assemblea regionale, visto che appellarsi a De Luca per il rispetto dei ruolo e delle funzioni, sembra essere fiato sprecato”, conclude Muscarà. Nella regione Campania il ticket sui farmaci e’ pratica universale ormai, con il solito ingolfamento dei principali ospedali, oberati tra l’altro, ancora dalle procedure anticontagio pandemiche.

Una vicenda assurda, comportamenti inquietanti assunti da funzionari pubblici.
“E’ gravissimo quanto accaduto al consigliere regionale Maria Muscarà, che ha reso noto di essere stata cacciata da un funzionario e da un assessore regionale da una riunione regionale con le associazioni rappresentative del privato accreditato. Ciò non solo perchè è stato calpestato il ruolo di un consigliere regionale e, quindi, dell’intera Assemblea legislativa campana, che rappresenta i cittadini della Campania, ma anche e soprattutto perchè si è impedito di partecipare ad una riunione che riguarda un tema di grande rilievo pubblico ed importanza che investe la salute dei cittadini e che dovrebbe essere risolto con urgenza ed efficacia“. E’ quanto afferma il segretario generale di Cnal, Salvatore Ronghi. “La delibera di Giunta regionale del 28 dicembre scorso, che ha introdotto i tetti di spesa mensili per struttura, ha, praticamente, fatto saltare il sistema delle prestazioni nel privato accreditato con i cittadini che non riescono ad accedere alle prestazioni in convenzione e sono costretti a pagarle di tasca propria o, se non hanno i mezzi economici, a rinunciarvi – sottolinea Ronghi – un problema urgente e scottante di cui la stampa si occupa quotidianamente e che sta facendo emergere in tutta la sua evidenzia il fallimento politico di De Luca e della sua giunta”.

Foto Imago Economica©

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