DE LAURENTIIS FARÀ “PAGARE” A SPALLETTI L’ESONERO DI GARCÍA.
MA POI, DOVE TROVERÀ I SOLDI PER CONTE, DAGLI INCASSI DELLA SERIE TV,
“ VITA DA CARLO” ?

di Pippo Trio e Francesco Paolo Tondo

Braga potrebbe già essere l’ultima spiaggia per Rudy García, il presidente potrebbe non tollerare un passo falso in Portogallo, sappiamo tutti quanto tiene ai soldi della Champions. In realtà De Laurentiis non è mai troppo propenso ad esonerare un tecnico rischiando di pagarlo senza far nulla e mandarlo in vacanza, anche se nel caso di García, non si tratterebbe di andare in ferie forzate, perché dal cullare il sogno champions a cullare la neonata di casa con le colichette non è proprio la stessa cosa, ma neanche il francese può pensare che le coliche debbano venire ai tifosi napoletani, perché quelli già si intossicano il fegato per ogni vittoria della Juventus, se poi ci si mette anche lui, la vediamo dura. A proposito di Juventus. se conoscessimo bene il presidente si sarà già attaccato al telefono sul 2 a 0 del Genoa per fare qualche proposta indecente a Conte e prepararlo al rientro, e siamo certi che avrà allertato anche Grassani per accelerare la pratica Spalletti e farsi pagare in tutta fretta la penale di circa 3 milioni che servirà a silurare Rudi, la bella giornalista mora e la pargoletta direttamente nella capitale dove è giusto che la piccola cresca. Risolto questo, poi De Laurentiis dovrà trovare i soldi per convincere il mister ex Juve a venire a sbraitare a Castelvolturno il suo calcio “agghiacciante”, ma se non sono riusciti gli arabi a portarlo a guidare la loro nazionale, preferendogli Mancini, la vediamo dura che ci riesca il parsimonioso Presidente azzurro.

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In effetti De Laurentiis è sempre stato un uomo delle grandi sorprese, in carriera ha esonerato a spese del Napoli, solo Ventura, Reja e Donadoni, ma avevano ingaggi irrisori e sono stati pagati con un solo incasso di un’amichevole precampionato, anche perché ha rigorosamente vietato alla sua banca di emettere bonifici anche se ordinati da lui brillo, quindi figuriamoci se si espone per pagare a García più o meno 2 milioni per due mesi di pessimo lavoro: quindi non resterà che far pagare a Spalletti l’obolo. In effetti anche quando esoneró Sarri non gli passo’ minimamente per la testa di pagare 2 milioni al tecnico toscano e 6,5 ad Ancelotti, ef infatti Zio Carlo fu pagato con gli otto milioni presi dalla clausola rescissoria pagata dal Chelsea per Il Comandante Sarri. In effetti Ancelotti rimase fino a che prese i primi 6,5 milioni e fino ad esaurimento degli otto milioni, infatti andò via già a novembre del secondo anno. Praticamente Ancelotti non costó nulla nè di ingaggio e nemneno di esonero perchè De Laurentiis chiese al più grande allenatore del mondo se prima di esonerarlo si sarebbe trovato una squadra, che gli avrebbe evitato di pagarlo per stare in pensione dorata al Parco Materazzo fra una cena e l’altra a Capri e Sorrento, con i figli ed il genero di Mondragone. Ancelotti da fuoriclasse che è sempre stato , non appena si è palesato sul mercato gli hanno subito offerto il doppio dell’ingaggio sudato di Aurelio, e viene esonerato clamorosamente ma già d’accordo, dopo una vittoria sonante in Champions che lanció gli azzurri direttamente agli ottavi. Mai visto un esonero dopo un girone Champions giocato alla grande, però così andò e De Laurentiis cornificó Ancelotti con il suo figlioccio Gattuso, risparmiando pure di prendere Ibrahimovic ormai già a Linate per imbarcarsi e volare a NAPOLI. Insomna il presidente la scampó proprio bella, fatti fuori in un sol colpo Ancelotti padre, figlio e quel fenomeno di Ibrahimovic. Ci siamo fatti prendere dal racconto, ma era per dire che De Laurentiis neanche sotto tortura tirerebbe fuori dal caveau, moneta sonante per pagare un licenziato. Quindi se García prima o poi, più prima che poi, si facesse il viaggio, siamo sempre più convinti che toccherà al colpevole Spalletti pagare il danno da lui causato, e anche con gli interessi, per aver messo il club azzurro in questa spiacevole situazione, prima che García danneggi anche i gioielli di famiglia oltre che perdere l’aereo Champions, e forse la speranza della partecipazione futura al mondiale per club e tutto il resto fra plusvalenze ridotte e l’effetto domino che tutta questa negatività potrà portare. E allora chi meglio di Conte, per riprendere il discorso internazionale? Anche perché l’ex juventino è ormai l’unico top coach libero sul mercato, quindi chi meglio di lui per salvare capre e cavoli?
Magari in questo caso De Laurentiis dovrà per forza di cose fare buon viso a cattiva sorte ed abbozzare l’investimento, sacrificando magari i proventi della fiction tv, “Vita da Carlo” che pagheranno i suoi colleghi americani di Paramount plus, e chiedere a Verdone di abbassarsi il cachet, chissà! Certo è che García sta già cantando, “La valigia sul letto” di Iglesias come ninna nanna alla figlioletta, e vissero tutti felici e Conte…ti!”.

I napoletani si sentono gia’ trafelati e sgomenti per i risultati scadenti della squadra del cuore, ed il livore verso il presidente che vanta la posizione debitoria piu’ bassa di tutte le squadre di calcio piu’ blasonate, monta a ritmi vertiginosi. Tuttavia le foto che hanno fatto maggiormente infervorare la platea prerenziosa del Napoli calcio, sono da una parte le recriminazioni di Kvaratskelia allorche’ fosse sostituito, e la presenza del prestigioso Conte in tribuna vicino a de Laurentis, per osservare i “campioni d’Italia”. A cio’ si aggiunge la discreta esclamazione di Sarri, che e’ diventata quasi virale, allorche’ gli veniva chiesto se fosse emozionato di tornare ad allenare a Torino, ma egli replicava che l’unica emozione per lui, rappresentava il Napoli.

Ad ogni modo le regole mercantilistiche che indirizzano i campionati piu’ ambiziosi, diventano progressivamente insostenibili per gli imprenditori italiani, oberati dai capitali arabi e di quelli dei fondi di investimento e delle banche d’affari con cui sono intersecate le maggiori societa’ di calcio. Quelle che possono elargire somme sesquipedali per assicurarsi i piu’ importanti calciatori, anche nuovi, e coronare le ambizioni venali dei procuratori sportivi. Si preconizza pertanto lo scoppio della bolla speculativa che avvolge il calcio ed a tal proposito De Laurantis ha numerose volte esortato a tutelare il calcio italiano dalle spire della grande finanza, che ne altera letalmente valori, quotazioni e perizia.

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