Insieme sfiorarono lo scudetto nella stagione 74-75 con una squadra che Vinicio, primo in Italia, faceva giocare “all’olandese”… molto tempo prima che l’osannato Arrigo Sacchi facesse ricorso ai principi tattici mutuati dal calcio totale della nazionale olandese di Rinus Michels e per i quali viene ricordato come uno dei migliori allenatori italiani di tutti i tempi…
E mi chiedo… se Vinicio, che applicò i dettami del calcio all’olandese almeno 10 anni prima di Sacchi, avesse allenato campioni come Gullit, Van Basten e Rijkaard… allora chi sarebbe stato più famoso? Vinicio o Sacchi? Asserisce l’ingegner Marfe’, napoletano doc il quale figura tra gli organizzatori per Napoli, della collaudata rassegna brasiliana che unisce Nord e Sud, con Bologna e Napoli, nell’alveo di un Festival che celebra le eccellenze della cultura brasiliana ed i suoi esponenti che risiedono in Italia, e quelle italiane assieme alle analogie tra i due grandi Paesi, all’apice dell’Onu per l’Italia, e dei neonati Brics per il Brasile. Cosi’ la musica, la gastronomia, i balli ma anche la cooperazione tra Italia e Brasile, vanno in scena enfatizzando le radici endogene che vedono i brasiliani prettamente di Napoli, ma anche quelli bolognesi, ben integrati in Italia, sopratutto a Napoli, promuovendo comunque annualmente, le proprie origini, i tratti distintivi, la cultura e le migliori peculiarita’, presso la Campania ed il Nord. L’organizzazione del Festival Brasil aveva dunque pensato che a premiare Vinicio potesse essere Bruscolotti, altro napoletano di razza, vincente del primo e secondo scudetto e collaboratore centrale di Maradona e Careca, anche in considerazione del fatto che Vinicio allenò il Napoli più o meno quando Bruscolotti arriva a Napoli. Solo che l’organizzazione dalle velleità unitarisce, patriottiche anzichè prettamente campanilistiche come numerosi esponenti leghisti e persino della sinistra italiana, hanno optato per Gianni Improta per la premiazione: scelta derivata dal fatto che egli abbia giocato nella Spal, società calcistica di Ferrara.
Il festival Brasile-Italia si pone sull’abbrivio della recente rassegna di moda, eccellenze culinarie ed aziendali, e rapporti politici ed imprenditoriali, che hanno coinvolto emissari dello stato di San Paolo e Rio de Janeiro, presso la sede della Associazione “Pizza Verace napoletana”: qui si e’ svolta una sfilata di moda con modelle brasiliane che vivono in Campania e Lazio, sotto la cornice di musica carioca e baiana e lo sfoggio degli abiti e degli accessori della stilista napoletana Ornella Castaldi; quest’ultima, dopo un proficuo passato in Max Mara ed altri marchi italiani dalla grande platea italiana ed extraitaliana, si e’ messa in proprio cercando di offrire lustro, visibilita’ e lavoro, ai propri concittadini. La sede di Capodimonte dell’Associazione Verace Pizza napoletana si espande nel mondo, specialmente in Brasile nella contemporaneita’, per formare pizzaioli che saranno appendici, soci e dipendenti, di nuove strutture ricettive della ristorazione fondate e trainate da imprenditori partenopei; il tutto con il duplice patrocinio della politica locale di Napoli e di quella del Brasile. Il lavoro svolto dalla istituzione piu’ antica collegata alla pizza verace napoletana, e’ stato proficuo per le ditte che hanno partecipato all’evento sfilata e degustazione di pizza ed eccellenze campane, nell’aver edificato strumenti di espansione presso il Brasile, dei produttori locali presenti; quelli come Ornella Castaldi che sono piaciuti al viceconsole del Brasile che staziona proprio a Napoli.
Festival Brasil e’ una rassegna con spettacolo annesso che si ripropone di ampliarsi nel lustro, dal punto di vista delle iniziative ed anche delle opportunita’, manifestandosi come evento dalle ambizioni unitarie anziche’ di maggiore pertinenza campana o di Napoli, e ad onta di alcune passate organizzazioni veneto-lombarde che hanno tagliato fuori le regioni meridionali: infatti il Festival in questione coinvolge anche Bologna conterranea delle cittadine alluvionate; e vuole essere uno snodo di partenza, lancio o miglioramento, per realta’ imprenditoriali di stampo regionale o nazionale, nel rispetto delle reciprocita’ e del giusto connubio tra estero ed Italia. Ovvero Napoli si pone tedofora di un concetto pionieristico ed avveniristico di immigrazione ed emigrazione virtuose, in cui le comunita’ forestiere locali vengano assolutamente accettate e tutelate nelle loro ontologie antiche, ed al contempo tali comunita’ siano totalmente ambientate ed inserite nella nazione ospitante; la quale in questo caso figura l’Italia con Napoli capitale multietnica, paradiso di tolleranza, commistione e mantenimento dei propri tratti distintivi. Tratti distintivi che da sempre mantiene Napoli ed esorta a mantenere per i suoi cittadini oriundi.
Con la presenza a Napoli di professionisti di calibro nazionale ed internazionale come il figlio di Luciano Moggi che e’ attualmente uno dei migliori procuratori calcistici d’Italia, l’elemento calcistico, la presenza di stranieri integrati-la maggioranza dei quali sposati con italiani e napoletani-, Napoli cerca di coniugare il calcio e la comunita’ brasiliana ma anche i suoi piu’ illustri cittadini, in un esemble di sviluppo sociale, economico, culturale ed imprenditoriale per tutti. Senza omettere l’utilizzo dell’arte, nella fattispecie musicale, a condire il Festival trainato dai balli ed anche dalla sensualita’ delle ballerine. Da Napoli e Bologna, infine, deriva con il Festival Brasile come replica ed apertura magari un giorno per tutta l’Italia, al moto dei Brics che si esprimono come futuro per uno sviluppo armonico ma ingente, del capitalismo italiano ed euroatlantico.
Vocabolario
*Esemble: gruppo coordinato.
*Collaudata: che va bene e ne ha dato continue riprove.
*Tedofora: ambasciatrice.