Berlusconi lascia la banca

La Delfin di Leonardo Del Vecchio è salita al 15,4% del capitale di Mediobanca. Lo si legge negli aggiornamenti delle partecipazioni rilevanti della Consob.

E’ stato dunque il fondatore di Luxottica, come si attendeva il mercato, ad aver rilevato il pacchetto del 2% di Piazzetta Cuccia messo in vendita da Fininvest con l’intermediazione di Unicredit. Del Vecchio, che consolida la sua posizione di primo azionista della banca d’affari, dispone di un’autorizzazione della Bce a salire fino al 20% del capitale di Mediobanca. Riguardo la societa’ di ottica italiana egemone mondialmente nel settore delle lenti, e’ opportuno focalizzarla nell’ottica futura, giacche’ si e’ fusa di recente con l’omologa struttura industriale sita in Francia, la quale come al solito detiene la maggioranza di azioni e potere nel medio e lungo termine. E se un domani Luxottica come Fca e Borsa italiana cederanno quote azionarie ai cugini d’oltralpe, cio’ puo’ implicare una dipartita della proprieta’ di Mediobanca, societa’ italianissima, flessibile, di gran qualita’, e custode di un folto gruppo di titoli statali e di ricchezza privata basata su conti correnti, fondi e azioni. Dunque il governo italiano come il Copasir e l’esercito, dovrebbero concretizzare un piano di tutela finanziaria italiana, dal punto di vista bancario, industriale e fiscale, garantendo una avveniristica transizione degli imperi economici italiani, sempre in mani nazionali, come si e’ premurato di fare Giorgio Armani con la costituzione della propria fondazione. Infatti lasciando anche eventualmente Mediobanca in mani estere, si puo’ rendere piu’ oneroso e difficoltoso il pagamento di prestiti o il settore dei finanziamenti, a detrimento dell’Italia.

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