Barcellona-Inter: record di pubblico, talenti e spettacolo

Di Paolo Paoletti

BARCELLONA-INTER: GRANDE SPETTACOLO, I MIGLIORI TALENTI, RECORD DI PUBBLICO! LO SCUDETTO (20 MLN) NON CONTA PIU’, GIOCANDO LA FINALE CHAMPIONS SI INCASSANO BEN 130 MILIONI. I GIOVANI TRA 16 e 24 ANNI ODIANO IL CALCIO, UEFA E FIFA COSTRETTE A SUPERCHAMPIONS E MONDIALE PER CLUB. DOPO LECCE SUMMIT CONTE/ADL: PER RESTARE ANTONIO VUOLE VINCERE ANCHE IN EUROPA!

Barcellona-Inter come Arsenal-PSG – che nei primi 11, ne aveva 5 ‘rubati’ alla serie A, 2 dal Napoli – hanno dimostrato che ormai i campionati nazionali contano ben poco perchè a tutti i livelli sono le vittorie in Europa a fare la differenza.

Per i diritti televisivi, i premi Uefa di partecipazione e risultati, gli incassi da botteghino che per ogni gara dagli ottavi in su non sono mai inferiori ai 10 milioni di euro, le sponsorizzazioni che premiano solo una esposizione di immagine e prestigio non più legata alle vendite!

Inoltre solo giocare le Coppe per vincere attrae i calciatori di prima fascia, cosi come lo standing di un club si misura solo dal ranking internazionale.

Pep Guardiola, allenatore da ben 39 trofei (senza quelli da giocatore…) ammette: “Quando giochi come il Barcellona, sai che gli stadi non saranno mai vuoti. Anche l’Inter è molto forte, incredibile quanto siano bravi a difendere, nelle transizioni, nella fisicità e quanto siano ben organizzati. Simone Inzaghi è un tecnico straordinario. Grazie a questo genere di partite, gli stadi non saranno mai vuoti e il calcio crescerà sempre”.

In Francia il PSG ha vinto la Ligue 1 con enorme anticipo.
In Premier il Liverpool è diventato campione con 4 giornate ancora da disputare.
In Bunde, al Bayern – eliminato dall’Inter nei quarti di Champions – manca 1 punto (Bayern Monaco 75, Leverkusen 67) per vincere il titolo con 3 partite al termine.
In Liga il Barcellona è in testa con 76 punti, davanti al Real a 72 e ne mancano 5.
Situazione analoga a quella italiana dove il Napoli ha +3 sull’Inter e +9 sull’Atalanta a 41.

Quindi?
Quindi Conte ha ragione ancora una volta. Per essere competitivi bisogna investire ogni anno e tanto, bisogna tenere alta l’attrattività, bisogna avere grandi ambizioni.
E nel caso di Napoli, Capitale Globale così ben definita da Antonio, nella necessità di presentarsi alla partenza ogni anno per vincere!!!

De Laurentis è in vacanza, fatto saltare l’incontro previsto dopo il Bologna, le somme si tireranno dopo Lecce (almeno così fa sapere il Napoli). Evidentemente ritenuta l’ultimo scoglio che separa dal quarto scudetto.

L’Inter contro il Verona sarà tutto preso dall’attesa del ritorno col Barça e il forfait di Lautaro è ben più di un turn over, visto che saranno assenti per squalifica anche Chala e Inzaghi i quali hanno patteggiato squalifiche e multe per lo scandalo del processo tifosi.

Se l’Inter dovesse giocare la seconda finale di Champions in 3 anni, economicamente la stagione sarebbe salva con i 130 milioni di incasso solo di premi Uefa + 6,5 per chi vince la Coppa.

Tantomeno nel rammarico scudetto al cui vincitore vanno solo 20 milioni di euro + 6,8 di partecipazione alla prossima Champions.

Il calcio italiano, infatti, è veramente alla frutta….

Tra le condanne per le inchieste sulle curve di Milan e Inter, l’attesa del processo per le finte plusvalenze della Juventus e quella per il rinvio a giudizio del Napoli e di De Laurentis per falso in bilancio annate 2019, 2020, 2021 con false plusvalenze per Manolas e Osimhen, bisogna chiedersi chi crede ancora nel calcio.

Se poi i vincitori del campionato italiano negli ultimi 20 ANNI sono proprio Inter, Milan, Juventus e Napoli… il voltastomaco è il minimo.

Voltastomaco per cui i giovani non seguono più il calcio!

Emergono, infatti, le criticità della fascia 16-24 anni: gli adolescenti e i post-adolescenti sono protagonisti di un’importante disaffezione che li vede per il 40% per nulla interessati al mondo del pallone.

Il rapporto 2020 ‘Fan for Future’ dell’ECA (da ripetere ogni 4 anni) spiega il disallineamento con la possibilità di scegliere le modalità con cui passare il proprio tempo libero.

Tale predisposizione, incontrandosi con la nascita di nuovi enterteinment pensati su misura per quella fascia di età, ha generato un sostanziale distacco dal mondo calcistico.

Le motivazioni profonde che spingono queste nuove tipologie di pubblico a non seguire il calcio impone quindi di migliorare l’appeal del gioco, in quanto una grande fetta di pubblico afferma di seguire solo partite di qualità tra le squadre più forti. Motivazioni che hanno spinto l’Uefa a far nascere la SuperChampions e la Fifa ha dare vita al Mondiale per Club la cui prima edizione si disputerà a giugno prossimo.

Scelte obbligate essendo evidente come queste tipologie di pubblico avrebbero pochi problemi a sostituire il calcio con altro intrattenimento. Preferendo guardare gli highlights delle partite anziché gli interi 90 minuti.

Inoltre il modo in cui la ‘fanbase’ calcistica si lega alla propria squadra del cuore è completamente cambiato: oggi contano il gradimento per il suo stile di gioco, i valori incarnati da quel team, i successi ottenuti.

Meno importante è diventato il territorio, matrice di base del tifo Anni Sessanta… “tengo al club della città dove sono nato e cresciuto”), ad eccezione dei tifosi del Regno Unito e del Brasile,

Mentre nelle altre parti del Mondo ciò che più conta per il supporter è il palmarès (quanti titoli ha vinto), il livello di giocatori che schiera (top players), lo stile di gioco.

Va da se che Barcellona-Inter con i titoli vinti dalla due squadre, i giocatori schierati, il gioco cui hanno dato vita nella semifinale di andata della Cahmapions League.

Va da sè che La Nove rete che ha trasmesso Barcellona – Inter, abbia raccolto 5.613.000 spettatori con il 27.5% di share, stracciando sia Rai Uno con il film Dirty Dancing (1.768.000 spettatori share pari al 9.5%), sia Canale 5 e l’ultima puntata di ‘Tutto quello che ho’, che ha raggiunto 2.412.000 spettatori con uno share del 13.1%.

Non c’è più alcun dubbio: il calcio che conta è quello internazionale. Il mercato del calcio che conta è internazionale. I soldi che servono per fare calcio che conta arrivano dal un mercato quanto meno europeo.

Esattamente ciò che predica Conte dal momento in cui è arrivato a Napoli. Esattamente ciò che Conte vuole realizzare in carriera. Esattamente ciò che chiederà a De Laurentis!

Il viatico era tornare in Italia e tornare a vincere lo scudetto, dopo averlo lasciato sulle maglie dell’Inter. Oggi però i nerazzurri giocano per la finale di Champions, il Napoli per il secondo scudetto era De Laurentis.

Stile di gioco, valori del team, top players….? Il futuro del calcio, con ADL, non abita più qui!