Il proposito non e’ di Draghi e seguaci, bensi’ delle sovrastrutture alto finanziarie e grand’industriali che hanno le redini dell’economia europea ed americana: il fallimento o default o bancarotta controllata dell’Italia, come piu’ si preferisca definirla; per bancarotta controllata dell’Italia si intende la bramosia a rendere l’Italia impossibilitata a pagare emolumenti ed imprese che ne forniscono i servigi, senza contagiare il resto dell’Europa e dunque del mondo; le oligarchie finanziarie intrecciate con le principali multinazionali antagoniste a quelle italiane, sia in America che Europa, richiedono la quota restante di attivita’ produttive e depositi bancari italiani sottoforma di pagamento di un debito pubblico esternalizzato e divieto di protezione statale per industrie, beni collettivi, lavoratori, giovani, pensionati; ma sopratutto le masnade finanziarie e grand’industriali al timone di Goldman Sachs, Volkswagen, Fca, e tante altre, intendono piegare l’Italia e mandarla in bancarotta non perniciosa per gli altri, impedendogli di emettere moneta con un il veto della Bce nell’emissione monetaria, la privatizzazione di tutte le banche pubbliche, la scomparsa della Banca d’Itala confluita in Bce. Altro obiettivo euroamericano affidato a Draghi, si sostanzia nello sgretolamento delle piccole e medie banche italiane, di norma piu’ affidabili delle grandi, a causa del cambiamento delle norme legislative per l’accesso alla moneta. Cosi’ sopravvivono di gia’ i macropoli o oligopoli industriali e finanziari di ogni sorta, a detrimento dei diritti costituzionali per l’Italia e ad onta del dato che vede la Germania avere 200 banche regionali pubbliche agganciate ad una grande banca ufficialmente non pubblica, che pero’ acquista titoli pubblici invenduti, immette denaro in circolo per sostenere l’intera economia-100 miliardi in un mese con il Covid-. 

L’Italia ed il suo popolo, invece, rimangono storditi e resi inconsapevoli da una campagna mediatica assordante, che magnifica Draghi come assoluto salvatore della patria decadente…

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