Estratto dal canale Telegram Qlobalchange Italia ed integrato da Francesco Paolo Tondo

Le manifestazioni a sostegno di Juliane Assange, le cui peripezie in prospettiva di una scarcerazione giusta e repentina si rinnovano apparentemente; ebbene le manifestazioni per reclamare la liberta’ del principale palladio mondiale della liberta’ di stampa, di Internet democratica e della mera democrazia, sono divampate ieri nelle principali realta’ urbane del mondo civile. Tra esse una particolare menzione va vata alla Napoli capitale del Mezzogiorno, in cui il fragore, le grida di liberta’ dei cittadini liberi e realmente pacifisti, hanno “attruppato” la sede del consolato americano. Tutto cio’ nella rutilante via Caracciolo dirimpetti al mare, crocevia per il centro chic, il porticciolo di Mergellina, il Lungomare liberato; oltre che per il Vomero ed infine Fuorigrotta sede dello stadio Diego Armando Maradona.

Giovani, giovanissimi e meno giovani hanno attivamente inneggiato ai diritti verso liberi processi da parte di tutti e peculiarmente di Assange, hanno biasimato indirettamente, le modalita’ statunitensi di trattare ed oltraggiare coloro che come Assange, appaiono ed attuino iniziative informative e politiche disallineate rispetto alla narrativa americana che si autoproclama libertaria, democratica e giusta. Tuttavia e’ bene specificare che le ingenti pattuglie schierate, hanno impedito di raggiungere il Consolato Americano. Gli automobilisti hanno avuto ritardi all’ altezza del Consolato Usa e tutti hanno avuto modo di sentire i pacifici manifestanti. Questi ultimi, a causa dell’imposizione delle forze di polizia, hanno proseguito verso la rotonda Diaz in modo da chiedere fondi. Eppure sono stati per lo piu’ tacitati.

Il traffico e’ stato alimentato fin dopo la rotonda Diaz dagli agenti di polizia e carabinieri intenti a bloccare i pasionari di Assange: essi assicuravano quanto l’informatico americano costituisce attualmente, l’icona della vera liberta’ popolare, oltre che di stampa, per cui il processo che lo vede colpevole di propagazione di segreti governativi, avvince il futuro dell’umanita’. In quanto nella circostanza che Assange continuasse ad essere recluso oppure estradato in America, significherebbe creare le premesse per evitare che casi di diffusione di redami perniciosi per la collettivita’ oppure solo notizie scomode, vengano pubblicate nuovamente. Napoli si e’ fatta ancora portavoce, come prassi della sua storia, della totale liberta’, accomunando cittadini di variegate classi sociali, anche se per lo piu’ ben istruiti, in questa crociata vitale per il prosieguo dei diritti umani in guisa completa. I fischi, le grida, i tamburi, hanno fatto in modo che il Consolato statunitense che figura aver inglobato illecitamente gran parte della piazza antistante al mare per la finta minaccia terroristica postcedente l’11 settembre; suddette rimostranze sottoforma di gesti sonori, perentori, pacifici ma acuti, sono state certamente portate all’attenzione dei diplomatici americani che stazionano nel bel palazzo di fronte al Tennis Club Napoli, sede  recente della Coppa Davis e di un Apt 250.

La manifestazione per la liberta’ di Assange appoggiata e promossa dai napoletani filodemocratici, ha comportato il dispiegamento di numerosi membri delle forze dell’ordine, intenti a controllare la marcia per la liberta in questione, che ha attraversato via Caracciolo dopo essersi imposta davanti all’edificio del console statunitense. Il traffico e’ aumentato a dismisura ma tutti gli astanti e gli automobilisti hanno avuto modo di percepire il dramma di Assange, ovvero la iattura dell’Occidente libero, sviluppato e realmente filantropico, odiernamente sotto assedio.

Di seguito gli aggiornamenti esclusivi sul processo del secolo

Primo Giorno (Parte 1):

Gli avvocati di Assange hanno affermato oggi che la CIA ha complottato l’omicidio di Julian Assange e che quest’ultimo non può essere estradato in modo sicuro in un Paese che ha pianificato il suo rapimento ed il suo omicidio.

Nuove prove dimostrano che al Presidente Trump sono state presentate direttamente le opzioni per uccidere Assange dopo le fughe di notizie del Vault 7.

La difesa di Assange afferma che l’intero governo statunitense era/è ostile ad Assange e quindi non può garantire un processo sicuro. Si appella alla portata delle precedenti conclusioni del tribunale.

La difesa ha sottolineato che il documento su cui si basano gli Stati Uniti per l’estradizione contiene una clausola che vieta l’estradizione di prigionieri politici. Gli Stati Uniti non possono contemporaneamente chiedere l’estradizione per imbarazzo politico ed ignorare questa sezione dell’accordo.

Il documento ha anche affrontato il fatto che Wikileaks non è stato il primo o l’unico organo di informazione ad ottenere i documenti riservati da Manning, ma i pubblici ministeri sono stati selettivi (prendendo di mira Assange) senza avere una spiegazione per questo comportamento.

(Non è del tutto esatto, perché l’accusa si concentra su un rappresentante non identificato di WL che si è offerto di aiutare Manning ad ottenere altri documenti. Ma non c’è modo di identificare con certezza Assange come quel rappresentante. Inoltre, tale assistenza non ha avuto luogo).

Nota: questo di ieri era il primo giorno di un’udienza di due giorni.
Il processo e’ continueato quindi il giorno successivo. 
Dopodiché, i giudici delibereranno probabilmente per diverse settimane. Non c’è una tempistica vincolante, la stima per la decisione si basa sui tempi precedentemente impiegati dai giudici in questo caso. La sentenza potrebbe anche essere emessa immediatamente.

Processo Julian Assange 20.02.24

Primo Giorno (Parte 2):

La difesa invoca l’articolo 7 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ed il 5° emendamento (5° emendamento), sostenendo che numerose informazioni classificate sono state pubblicate e non sono state perseguite e che non esistono precedenti nella legge statunitense per perseguire i giornalisti.
Sostengono che l’ex giudice si è rifiutato di affrontare questa argomentazione legale perché si tratta di una questione legata al 5° Emendamento (giusto processo) che deve essere risolta nei tribunali statunitensi.


La difesa sostiene che, poiché si applica l’articolo 7 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), il giudice avrebbe dovuto affrontarlo e riconoscerne la validità giuridica.
(La difesa di Assange fa ancora una volta riferimento ai precedenti procedimenti giudiziari ed agli errori commessi).

La sezione 7 della CEDU protegge una persona dall’essere perseguita per reati futuri. In altre parole, non è possibile rendere illegale qualcosa in modo retroattivo per poterlo perseguire.

Articolo 7 della CEDU: “Nessuno può essere perseguito per un atto od un’omissione che, al momento in cui è stato commesso, non costituiva reato ai sensi del diritto nazionale od internazionale”.

La difesa invoca ora l’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e sostiene che le azioni di Manning rientrano nella tutela della libertà di parola e di espressione.

L’articolo 10 della CEDU protegge gli informatori se i documenti sono autentici ed è nell’interesse pubblico conoscerli.
Protegge il diritto di ricevere ed inviare tali informazioni, anche se si tratta di informazioni classificate che, come nel caso di Manning, sono state illegalmente tenute sotto chiave per coprire crimini di guerra.

Questo vale anche per le accuse contro Julian per essersi presumibilmente offerto (ancora una volta, in modo non provato) di aiutare Manning ad ottenere i documenti.

Se i documenti sono stati effettivamente classificati come inammissibili ed i crimini di guerra sono stati coperti (come in effetti è avvenuto), allora Manning rientra nella protezione della CEDU come whistleblower e lo stesso vale per il giornalista che ha pubblicato questa storia nell’interesse pubblico.

Si tratta di un aspetto di grande rilevanza giuridica perché, secondo diverse perizie, nessuno è stato direttamente danneggiato dalla pubblicazione delle informazioni.

La difesa sottolinea che il procuratore aggiunto Gordon Kromberg ha affermato che potrebbe e vorrebbe negare ad Assange i diritti del Primo Emendamento.

Il giudice chiede chiarimenti sulla dichiarazione dei giudici precedenti secondo cui non c’è motivo di credere che i diritti del Primo Emendamento di Assange siano stati violati.
La difesa afferma che sia il sostituto procuratore che l’allora capo della CIA Pompeo lo hanno detto esplicitamente. Questa minaccia da sola solleva serie preoccupazioni sulle garanzie di sicurezza di Assange e sul suo diritto ad un processo equo.

Il giudice chiede quindi se gli Stati Uniti abbiano effettivamente fornito garanzie alla corte sulla tutela dei diritti del Primo Emendamento di Assange o dei diritti dei cittadini stranieri.

La difesa risponde che tali garanzie non ci sono state.

Processo Julian Assange 20.02.24

Primo Giorno (Parte 3):

L’ultimo motivo del ricorso è presentato dalla difesa.

Poiché il capo della CIA ha definito Wikileaks “un’agenzia di intelligence ostile e non statale”, autorizzando l’agenzia ad agire senza alcun controllo, in questo caso esiste una minaccia assoluta alla vita di Assange ai sensi degli articoli 2 e 3 della CEDU (diritto alla vita e libertà dalla tortura).

La difesa sostiene che la CIA potrebbe imporre SAMS (Special Administrative Measures – può impedire l’accesso agli avvocati ed impedire qualsiasi comunicazione o contatto con il mondo esterno per tutta la vita) o, se volesse, ucciderlo sulla base di questa classificazione con assoluta illegalità.

La difesa chiede che la richiesta di estradizione venga ritirata in quanto non compatibile con il trattato applicabile.

Tucker Carlson:
Mike Pompeo ha cercato di far avvelenare ed uccidere Julian Assange nell’ambasciata ecuadoriana a Londra.

Questo è un estratto dell’intervista Tucker-Roseanne Barr

Rumble: rumble.com/v4emunf-mike-pompeo-ha-cercato-di-far-avvelenare-e-uccidere-julian-assange.html.

Stella Assange sull’udienza di oggi di Julian Assange: “Lo stesso Paese che vuole estradarlo ha cercato di ucciderlo”

“Gli Stati Uniti stanno abusando del loro sistema legale per dare la caccia, perseguitare ed intimidire tutti voi.

La posta in gioco è la possibilità di pubblicare la verità e di denunciare i crimini commessi dagli Stati.

L’esito dell’udienza di oggi chiarirà la portata dell’insabbiamento.

L’unica cosa giusta – non dovrei nemmeno parlare di correttezza in questa fase – è che il Paese che sta cercando di estradarlo ha complottato per ucciderlo”.

La Croce Rossa americana sta ora chiedendo ai donatori di sangue se hanno mai ricevuto il vaccino anti-Covid

Se rispondi Sì, vogliono che chiami in anticipo per vedere se sei ancora idoneo

Ma il vaccino non era “sicuro ed efficace”?

Quali informazioni ci stanno nascondendo? Tutto cio’ rientra nel sistema di informazioni che ha consapevolmente od inconsapevolmente, attuato Julian Assange.

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