Aridita’ spirituale: Sant’Alfonso de’ Liguori

SULL’ARIDITÀ SPIRITUALE –

Di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

I. San Francesco di Sales afferma che la vera devozione e il vero amore di Dio non consistono nel trovare consolazione spirituale negli esercizi di pietà, ma nell’avere una volontà risoluta di volere e fare solo ciò che Dio vuole. Per questo solo, dobbiamo pregare, ricevere la Comunione, praticare la mortificazione e qualsiasi altra virtù che piaccia a Dio, anche se lo facciamo senza alcuna soddisfazione e tra mille tentazioni e turbamenti spirituali. “Con l’aridità e le tentazioni”, dice Santa Teresa, “il Signore mette alla prova coloro che lo amano. Anche se l’aridità persiste per tutta la vita, non cessare di pregare; verrà il tempo in cui sarai ben ricompensato per tutto”.

Secondo il consiglio dei maestri di vita spirituale, nei momenti di desolazione dovremmo esercitarci principalmente in atti di umiltà e rassegnazione. Non c’è momento più opportuno per riconoscere la nostra debolezza e miseria di quando nella preghiera siamo aridi, annoiati, distratti e scontenti, privi di fervore sensibile, persino senza un desiderio sensibile di progredire nell’amore divino. Allora l’anima dice: Signore, abbi pietà di me! Guarda quanto sono incapace di compiere qualsiasi atto di virtù. Deve anche praticare la rassegnazione e dire: Mio Dio, lasciami rimanere in questa oscurità e afflizione; sia fatta sempre la Tua volontà! Non desidero alcuna consolazione; ho solo bisogno di essere qui per compiacerti. E così deve perseverare nella preghiera per tutto il tempo assegnato.

Ma il dolore più grande per le anime che amano la preghiera non è tanto l’aridità quanto l’oscurità, in cui l’anima si trova privata di ogni buona volontà e tentata contro la fede e la speranza. Ecco perché, in tali momenti, la solitudine le è di orrore e la preghiera le sembra un inferno. Allora devi farti coraggio e ricordare che questi timori di aver acconsentito alla tentazione o alla sfiducia non sono altro che vani timori e tormenti dell’anima, non atti di volontà, e quindi sono esenti da peccato.

II. In tempi di desolazione e oscurità, l’anima non vuole avere la certezza di essere in grazia di Dio e libera dal peccato. Allora vuoi sapere ed essere certo che Dio ti ama; ma Dio non vuole fartelo sapere in questo momento. Vuole che ti applichi all’umiltà, alla fiducia nella Sua bontà e alla rassegnazione alla Sua volontà. Allora vuoi vedere, e Dio non vuole che tu veda. — A questo proposito, San Francesco di Sales dice che la risoluzione che hai (almeno con la punta della tua volontà) di amare Dio e di non causargli deliberatamente il minimo dispiacere ti assicura di essere in grazia di Dio. In quel momento, abbandonati completamente tra le braccia della misericordia divina, protesta che non vuoi altro che Dio e la Sua santa volontà, e non temere. Oh, quanto sono graditi a Dio gli atti di fiducia e rassegnazione compiuti in mezzo a questa terribile oscurità!

Santa Giovanna di Chantal soffrì per 41 anni di pene interiori, accompagnate da orribili tentazioni e dal timore di essere nel peccato e abbandonata da Dio. Come disse di lei San Francesco di Sales, la sua anima benedetta era come un musicista sordo che canta bene, ma non può godere della sua voce perché non la sente. —L’anima provata dall’aridità, per quanto densa possa essere nel sangue di Gesù Cristo, deve rassegnarsi alla volontà divina e dire:

O Gesù, mia speranza e unico amore della mia anima, non merito le tue consolazioni. Risparmiale per coloro che ti hanno sempre amato; io solo ho meritato l’inferno, abbandonato per sempre da te e senza speranza di continuare a poterti amare. Privami di tutto, ma non di te. Ti amo, miserabile come sono. † Gesù, mio ​​Dio, ti amo sopra ogni cosa; mi consacro interamente a Te e non voglio più vivere per me stessa. Dammi la forza di esserti fedele. — O Vergine Santissima, speranza dei peccatori, confido nella tua intercessione; fa’ che io ami il mio Dio, mio ​​Creatore e Redentore.

“Meditazioni: Per tutti i giorni e le feste dell’anno”

Nunc et in hora mortis nostrae. Amen.