Agenzie di rating e conflitti di interesse

Una delle maggiori quattro agenzie di rating mondiali, la Ey acronimo di Ernst e Young, figura essere tra le aziende più efficienti, lucrose, desiderate e potenti al mondo.
Nata dall’unione di due studi diversi, i cui proprietari mai si incontrarono, la EY affonda le proprie radici a fine ottocento, prodotta dal connubio di un esperto in contabilità e l’altro in finanza, due anglosassoni che compresero l’importanza dell’informazione contabile e di quella finanziaria, al fine dello sviluppo commerciale di aziende ed attività analoghe.
Lungimirante fu l’intuizione da parte di una dei due studi, lo Ernst, di reclutare il proprio personale, all’interno delle migliori università anglosassoni.
Oggi i giudizi da parte di questa agenzia ramificata in ogni angolo del mondo attraverso settecento studi e duecentomila dipendenti, influenzano le scelte geopolitiche e geoeconomiche del mondo. Sebbene i consulenti di questa multinazionale da ventitré miliardi di fatturato, siano tenuti a criteri di indipendenza, risulta oramai impossibile svolgere il compito in maniera imparziale, del tutto. Questo avviene a causa della presenza del conflitto di interessi in ogni aspetto della produzione mondiale, anche a quello dei liberi professionisti dei disparati campi, operanti presso l’Agenzia in questione. Infine tale masnada o cricca che si vuol definire,detiene a sua volta azioni in ambiti finanziari ed imprenditoriali tra i più produttivi; e sopratutto quasi nessuno giudica loro e sanzioni il loro operato. Ecco allora l’esigenza di dipanare il conflitto di interessi sul piano sistemico, globale, e non solo in Italia, per ottenere giudizi davvero imparziali o almeno costruttivi, e sopratutto scevri del potere attuale, di indurre coercitivamente politiche impopolari.


La EY ha promosso, valorosamente, un premio per i migliori imprenditori annui, in ogni paese in cui opera. Industriali che primeggiano per capacità innovativa, qualitativa, produttiva, portando valore aggiunto alla nazione di appartenenza: celebri in tal senso, sono i riconoscimenti dell’attuatore del Cirque du soleil, unico che non comporta l’impiego di animali, o di Alessandro Benetton, in Italia. Tuttavia agire sul cono d’ombra del conflitto di interessi creerebbe maggiore sviluppo complessivo, giacchè le amicizie e le empatie, oltre che gli interessi economici, rimarrebbero dietro l’uscio dei giudizi di valutazione, quegli stessi giudizi che hanno taciuto l’imminente scoppio delle crisi bancarie dell’ultimo decennio, e che colpiscono la credibilità di paesi interi; nei momenti in cui questi paesi non adottano politiche economiche congeniali agli interessi degli azionisti e dei maggiori clienti delle Agenzie di rating viene sfornato un pernicioso giudizio negativo foriero di perdite o collassi.
Siccome è impossibile separare nettamente i campi di interesse e di azione nel mondo, il conflitto di interessi potrebbe diminuire, se si impedissse di detenere una quota eccessiva di partecipazioni societarie, ad operatori che appartengono a contesti produttivi analoghi o uguali..

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