Sistema bancario Afghano è in forte difficoltà. Lo ha dichiarato alla Bbc, Syed Moosa Kaleem Al-Falahi, amministratore delegato della Banca islamica dell’Afghanistan, uno dei maggiori istituti di credito del Paese.
Il panico subito dopo la presa di potere dei talebani la popolazione impaurita è corsa subito agli sportelli per prelevare i propri risparmi.
L’economia afghana è sull’orlo del precipizio. Secondo la Banca Mondiale, circa il 40% del suo Pil dipende dagli aiuti internazionali, ma dopo l’arrivo dei taleban a Kabul, l’Occidente e il Fondo monetario internazionale hanno deciso di fermare il trasferimento dei fondi.
Questa decisone però, sempre per Al-Falahi – che si è rifugiato a Dubai – potrebbe spingere definitivamente i taleban a stringere accordi con Cina e Russia. L’inflazione è piuttosto alta e l’Afghani, la valuta del paese, sta crollando. La popolazione è sempre più in difficoltà, basti pensare che il World Food Programme delle Nazioni Unite ha avvertito che solo il 5% delle famiglie locali ha abbastanza cibo da mangiare ogni singolo giorno.
Il governo dei taleban ha espresso però apprezzamento per la decisione del Dipartimento del Tesoro americano di permettere alle agenzie governative, oltre che alle Ong e alle banche internazionali, di facilitare la consegna di cibo e medicine in Afghanistan.