Addio a Gina Lollobrigida

Foto Imago Economica srl ©️

Lutto amaro per il grande cinema all’ italiana, con la dipartita della fulgida Gina Lollobrogida. La camera ardente sarà allestita in Campidoglio, Sala della protomoteca, mercoledì 18 gennaio dalle 10 alle 19 e giovedì 19 gennaio dalle 9.30 alle 11.30. I funerali si svolgeranno giovedì 19 gennaio alle 12.30 nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo.

In carriera si è aggiudicata, tra gli altri, sette David di Donatello: la sua fama è legata al nuovo cinema italiano del neorealismo: lavora con Pietro Germi (“La citta’ si difende”) e con Carlo Lizzani (“Achtung banditi”) alla metà esatta del secolo scorso ritagliandosi ruoli di vigorosa passionalita’ popolana in cui affina una recitazione da autodidatta imprimendole la sua personalità. Il primo successo personale è però fuori dai confini: il francese “Fanfan la Tulipe” con Gerard Philipe nel 1952. Recita per Rene Clair, Alessandro Blasetti, Mario Monicelli e Steno, Mario Soldati. Finalmente diventa diva in patria con il trionfale “Pane amore e fantasia” di Luigi Comencini (1953) compreso un fortunato seguito sempre in coppia con Vittorio De Sica.

Grande protagonista del cinema italiano, era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, aveva quindi 95 anni compiuti. Lo scorso settembre l’attrice, che una generazione ha conosciuto come la Bersagliera, era stata dimessa dalla clinica, dopo una caduta in casa che le aveva causato una frattura del femore per cui era stata operata. Già quattro anni fa la Lollo era finita in ospedale proprio per un incidente domestico. In quell’occasione l’attrice fu presa in cura dai sanitari del Sant’Eugenio, ospedale a poca distanza dalla sua villa sull’Appia Antica, e dimessa un paio di giorni dopo.

L’incidente al femore è avvenuto a due settimane della tornata elettorale del 25 settembre in cui la Lollobrigida era candidata a Latina al collegio uninominale del Senato, e in altre circoscrizioni nel plurinominale proporzionale, per la lista ‘Italia sovrana e popolare’, che riunisce Partito comunista, Patria socialista, Azione civile, Ancora Italia e Riconquistare l’Italia. La figura mitologica della Lollobrigida ha suffragato molto il dittico Marco Rizzo-segretario del Partito dei comunisti italiani ed oggi segretario di Italia Sovrana e Popolare- e Francesco Toscano-giornalista e politico calabrese con recente passato su Byoblu ed oggi presidente di Italia Sovrana e Popolare ed editore della seguitissima Visione tv-.

Generazioni di spettatori l’hanno conosciuta e amata come ‘La Bersagliera’: Gina Lollobrigida, morta oggi all’età di 95 anni, è stata una diva che ha avuto sempre il coraggio di dire le cose senza veli e di vivere almeno quattro vite, collezionando sette David di Donatello, due Nastri d’Argento nonché i titoli di grand’ufficiale della Repubblica italiana e cavaliere della Legion d’onore francese (ANSA). Patriottico, antitetico all’euro ed alla globalizzazione dei tempi attuali, ma anche al declino dei diritti, allo strapotere delle multinazionali ed all’annichilimento della Costituzione, Italia Sovrana e Popolare si e’ vista far sponda dalla celebrita’ cinematografica italiana con studi di recitazione eseguiti ad Hollywood.

Nel 1947 partecipò al concorso di bellezza Miss Italia a Stresa dove arrivò seconda ma conquista pubblico e giudici (ANSA).

Negli ultimi anni si era dedicata soprattutto all’arte e alla fotografia, con molte mostre: non smetteva di fare progetti, l’ultimo un libro di disegni. I suoi ultimi anni sono stati contrassegnati anche da vicende giudiziarie. Dal 2021 la diva aveva un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per tutelare il suo patrimonio, così come richiesto nell’azione legale dal figlio Andrea Milko Skofic. Al centro dell’attività di indagine dei pm di piazzale Clodio è l’ex manager dell’attrice, Andrea Piazzolla, rinviato a giudizio con l’accusa di circonvenzione di incapace. Con lui è finito a processo anche Antonio Salvi, l’uomo che avrebbe fatto da intermediario con una casa d’aste per la vendita di circa 350 beni di proprietà della Lollobrigida.
Gina Lollobrigida,l fu protagonista di 12 film cult: da Achtung! Banditi! a Cento e una notte, passando per Comencini. Ma lo ha ripetuto più volte: la sua vocazione non era il cinema e nel sangue aveva piuttosto quella dell’artista. A Cinecittà finì quasi per caso, dopo qualche fotoromanzo e un’inattesa popolarità coi concorsi di bellezza, di gran moda nell’Italia del primo dopoguerra. Il terzo posto alla finale di Miss Italia dell’edizione 1947, pose Lollobrigida come rivale di future stelle del nostro cinema come Lucia Bosè, Gianna Maria Canale, Eleonora Rossi Drago, Silvana Mangano. La prima apparizione di Gina Lollobrigida, comparsa o figurante, risale già al 1946 “Aquila nera” di Riccardo Freda, il primo ruolo di qualche risalto è invece “Campane a martello” di Luigi Zampa nel 1949.

Con oltre 60 film, numerosi successi televisivi e ricorrenti “cammei” negli ultimi decenni, la “Lollo” (come tutti la hanno sempre chiamata, in contrapposizione con il più amichevole “Sofia” riservato alla Loren) è ormai da tanto un’icona irrimpiazzabile nel cinema mondiale. Tanto da fare di lei una sorta di “monumento nazionale”.

Il dato unico è che questa splendida carriera di fatto si era chiusa già nei primi anni ’70, quando diradò drasticamente le sue interpretazioni in favore della fotografia e della scultura, della creazione di gioielli personalissimi, le forme espressive in cui si realizzava.

Ecco i titoli che hanno costruito il suo mito di Diva assoluta, spesso fuori dall’Italia come conferma la stella sulla Walk of Fame di Hollywood:

ACHTUNG! BANDITI! di Carlo Lizzani (1951). Al debutto come regista, in piena ondata neorealista, Lizzani le affida il ruolo della giovane e volitiva Gina, coinvolta nella discesa in pianura di un gruppo partigiano nella Liguria del dopo 8 settembre. E’ già un nome in cartellone, ma il suo ruolo è già molto diverso dal cliché con cui si stava imponendo. FANFAN LA TULIPE di Christian-Jacque (1952). Coinvolta in una coproduzione tra Italia e Francia di ambientazione storica e larghi mezzi, a fianco di una star carismatica come Gérard Philipe, veste i panni di Adelina, figlia di un sergente dell’esercito di Luigi XV, finta zingara, poi adottata dal Re in persona e poi sposa dello spadaccino del suo cuore. PANE AMORE E FANTASIA di Luigi Comencini (1953). Con il suo fortunato seguito del 1954, quello di Maria De Ritiis, meglio nota come Pizzicarella La Bersagliera, è il ruolo che fa di Gina Lollobrigida la star incontrastata del neorealismo “rosa” degli anni ’50. Un successo assoluto che le fa presto valicare definitivamente i confini nazionali. IL TESORO DELL’AFRICA di John Huston (1953). Benché impossibilitata a recitare a Hollywood dopo aver stracciato il contratto con Howard Hughes, viene scelta dal grande regista americano per questa commedia satirica sul gangster movie scritta con Truman Capote. Non resta fra i capolavori della diva, ma è la sua prima apparizione sul mercato americano. LA ROMANA di Luigi Zampa (1954). E’ Adriana Silenzi, protagonista assoluta dell’adattamento di uno dei romanzi più noti di Alberto Moravia. Con “La provinciale” diretto da Mario Soldati, la Lollo aveva già vestito i panni di un’eroina di Moravia.LA DONNA PIU’ BELLA DEL MONDO di Robert Z. Leonard (1955). E’ la riprova della duttilità da autodidatta di un’attrice capace di passare dal tragico alla commedia e, nel caso della biografia della grande cantante lirica Gina Cavalieri, anche in grado di esibirsi come star del cafè chantant.TRAPEZIO di Carlo Reed (1956). Prodotto e interpretato da Burt Lancaster che la volle ad ogni costo al suo fianco, ambientato nel mondo del circo, è tra i maggiori successi dell’attrice che domina con piglio aggressivo il personaggio di Lola, drammaticamente contesa da due uomini.NOTRE DAME DE PARIS di Jean Delannoy (1956). Prima trasposizione del romanzo di Victor Hugo, girato in uno scintillante cinemascope si illumina per la sua presenza nel ruolo di Esmeralda al fianco di Anthony Quinn (Quasimodo). Un trionfo soprattutto in Francia. TORNA A SETTEMBRE di Robert Mulligan. Girato interamente in Italia, amatissimo dai fan di Rock Hudson (per il quale fu costruita anche una inesistente storia d’amore con l’attrice), il film è un piccolo gioiello del melodramma romantico. LA DONNA DI PAGLIA di Basil Dearden (1964). Un’altra storia d’amore, questa volta insieme a Sean Connery, forse tra i film più struggenti e realistici interpretati da Gina Lollobrigida. La struttura è quella del thriller, ma i due protagonisti rompono ogni schema del genere. UN BELLISSIMO NOVEMBRE di Mauro Bolognini (1969). Dal romanzo di Ercole Patti, la traiettoria amorosa della matura Cettina che si divide tra l’adolescente Nino, l’aitante Sasà e il marito regolare. Da notare che la voce di Gina è in realtà quella di Rita Savagnone. CENTO E UNA NOTTE di Agnès Varda (1995). E’ l’ultimo incontro della Lollo con il grande cinema in un affresco dedicato al centenario del cinema in cui si affacciano moltissimi divi, dai veterani Michel Piccoli e Marcello Mastroianni a Jean Paul Belmondo (il professor Bebel di cui l’attrice è la moglie), fino al giovanissimo Leonardo DiCaprio.

Vocabolario

*Lutto: morte.

*Dipartita: fine, morte.

*Fulgida: splendida, bellissima.

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