I meriti di proposte ed azioni, sia governative che aziendali o professionali gia’ redatte, strutturate, programmate o in parte attuate, vengono sovente affibbiati o presi da coloro che vi subentrano per contingenze varie: nel caso della proposta in fase di sviluppo, interna all’esecutivo Draghi, della garanzia statale sui mutui venturi per giovani e fasce economiche deboli, Giorgia Meloni ha qualche giorno fa, denunciato l’attribuzione al suo partito di questa prospettiva, che a suo tempo fu aborrita da Conte e seguaci.
Per cio’ che attiene la garanzia statale sui mutui ma anche sulle operazioni legate al sostegno di multinazionali o aziende medio-piccole come Fca di recente, e’ opportuno salvaguardare i risparmi collettivi e quelli dei proprietari delle aziende, evitando che essi paghino interessi ingenti su tali prestiti: giacche’ il denaro emesso dalla bce e’ solo elettronico in quanto orbato da valore aggiunto e con il Covid ogni attivita’ ha subito perdite ingiuste, dare denaro a credito anziche’ a debito, tutelerebbe l’erario e le industrie; cancellare i debiti prestando quei soldi comunque emessi senza il sostegno di valore aggiunto, sarebbe un volano di ripresa del valore aggiunto stesso ossia di economia reale, in antitesi alla finanza depredatrice ed alle speculazioni di ogni guisa. Ma per attuare cio’ bisognerebbe intaccare a livello militare degli interessi mastodontici di potentati nazionali e forestieri, che detengono le azioni della Banca d’Italia, in antitesi alla Costituzione che vuole pubblica la Banca centrale emittente di moneta, alla stessa stregua di bce e Fed, ugualmente possedute dai medesimi soggetti e spacciate per istituti pubblici. Craxi fu detronizzato politicamente e mediaticamente in seguito alla sua opera di progressiva ristatalizzazione di Banca d’Italia, e regolamentazione della magistratura con divieto di far politica, pagamento per gli svarioni, a carriera fatta in base al merito anziche’ all’anzianita’.
In Italia e’ piu’ che mai opportuna la ripresa di una spesa pubblica atta a rilanciare l’intero settore industriale, professionale, dei lavoratori e delle infrastrutture, sottoforma di una spesa a credito anziche’ a debito, la quale e’ possibile solo reinstallando una banca centrale pubblica che emetta moneta senza costi per se’ e la collettivita’.