A Napoli permesso di sognare

Di Paolo Paoletti

IL NAPOLI VINCERA’ LO SCUDETTO A 82 PUNTI (SCRITTO IL 28.04) QUOTA PIU’ BASSA DEGLI ULTIMI 20 ANNI. L’INTER HA SPRECATO TUTTO CONFERMANDO LIMITI DIFENSIVI E DI CONCENTRAZIONE. CONTE DECIDERA’ SUBITO IL SUO FUTURO, INZAGHI HA UNA FINALE CHAMPIONS E IL MONDIALE CLUB. ADL HA VISTO ALLEGRI QUALCHE GIORNO FA: GRANDE SCORRETTEZZA. CON 4 COMPETIZIONI SERVIRANNO 6/8 NUOVI E 200MLN!

Prima delle opinioni i fatti: il Napoli contro il Cagliari, venerdi al San Paolo, può vincere lo scudetto battendo i sardi.

L’Inter ha sprecato l’occasione di tornare in testa alla classifica facendosi rimontare 2 volte dalla Lazio. Un sorpasso strozzato in gola dalle polemiche per un rigore (evidente) procurato da Bisseck che aveva sbloccato lo 0-0.

Il Napoli si avvia a vincere uno Scudetto meritato, anzi miracoloso e tutto da far risalire a Conte ed il suo staff.

In generale sarà lo scudetto di chi ha sbagliato meno, lo dicono i numeri, se sono 20 anni che non si verificava una quota scudetto (82 punti) così bassa.
Dalla stagione 2004-2005, la prima con i 3 punti a 20 squadre, mai nessuna squadra infatti ha vinto con meno di 82 punti.
Il Napoli può arrivarci, l’Inter al massimo a 81, vincendo a Como.

Scrissi che sarebbe finita così il 28 aprile: Napoli 82, Inter 81. Oggi non sono più certo che l’Inter vinca a Como a 8gg dalla finale Champions e potrebbe finire a 79.

Il Napoli doveva vincere a Parma e non lo ha fatto (3 legni, di cui solo quello di Anguissa, a portiere battuto, grida vendetta…!). L’Inter doveva battere la Lazio sperando nel pari del Tardini e non lo ha fatto. Vincerà quindi la meno peggio, che per il Napoli significa una impresa.

Nelle ultime giornate Inter e Napoli hanno più sprecato che prodotto. Il Napoli per limiti di qualità e quantità della rosa, addebitabili a De Laurentis.

L’Inter perchè ha preferito puntare alla finale Champions più che al secondo scudetto consecutivo. Ha mollato nel giorno della sconfitta contro la Roma a San Siro anche se il rigore su Bissek, non dato, era nettissimo. Da quella sera Inzaghi ha sofferto la decisione dello spogliatoio di puntare all’Europa ed i soldi, tanti, che incasserà il club.

Lo scorso anno i nerazzurri diventarono Campioni con 94 punti e potevano essere di più se il titolo non fosse arrivato con 4 giornate di anticipo. Stavolta chiuderà tra 78 e 81: 16/13 punti in meno.
Ma tutto il campionato è stato mediocre, diviso in 2, ed almeno 5 velocità, tra squadre della colonna sinistra e destra della classifica.

Conte e tutti i giocatori utilizzati hanno invece dato al Napoli, 29 punti in più se arrivano a 82, battendo il Cagliari.
Ovviamente sono serviti 150 mln per 7 nuovi calciatori per rifare almeno in parte la squadra.
Quasi tutti scelti da Conte (non Marin, Elia, Billing, Okafor etc etc…) e pagati da ADL dopo la ‘vergogna’ di Verona.
Non basterà per evitare gli errori fatti dopo il terzo scudetto. A cominciare dall’addio di Spalletti.

Il faccia a faccia ADL/Conte ci sarà a bocce ferme. Errore grave del cine-presidente aver fatto sapere a tutti di aver incontrato Allegri a Roma la scorsa settimana. E Galeone, che tutto sa di Max, ha confermato!
Non è questo il modo per tentare di trattenere Conte, il quale ha già deciso: se De Laurentis non accetterà il piano di rafforzamento presentato, saluterà.

Ieri ha chiarito: “sarebbe uno scudetto inimmaginabile. Però se l’ambiente non vuole neanche soffrire, allora alzerò le mani sentendomi inadatto a questa Piazza. Ora però andiamoci a prendere lo scudetto”.

Antonio ha anche chiesto ai napoletani di moderare l’atmosfera dell’attesa esprimendo un sostegno serio e consapevole nell’ultima al San Paolo.

Ha ragione da vendere ed esperienza da regalare Conte.
Ne ha viste di ogni e sa che a novanta minuti dalla fine tutto è ancora in bilico.
Con 1 solo punto di vantaggio tutto può succedere. E per questo appena espulso al Tardini si è raccomandato ai suoi collaboratori di difendere lo 0-0 evitando il rischio di subire gol.

Il Napoli a Parma non è mai stato fluido. Lukaku e Raspadori non erano in serata e McTominay ha sofferto anche fisicamente.
Per 2 volte Meret si è opposto alle conclusioni di Sohm. Pericoli veri almeno fino a quando il Parma ha deciso di tenersi il punto.

Anche perchè i pali di Anguissa e Politano, poi Suzuki che volando sotto l’incrocio ha deviato sulla traversa la punizione di McTominay, avevano consigliato di restare più coperti.

Il tutto mentre l’Inter a San Siro faceva e disfaceva. Incapace di mantenere per 2 volte il vantaggio conquistato con Bissek e con Dumfries addirittura all’80’.
L’inconsistenza difensiva è stata la costante della stagione interista, cui Inzaghi non ha trovato rimedio.
Ma stavolta il 2-2 è costato tanto. Confermando che come dice Conte, “ad un Grande Club uno scudetto in più o in meno non cambia la vita”.

Restano i dati del Napoli:

  1. a Parma ha registrato un possesso palla del 72%, il più alto per gli azzurri in questo torneo, senza riuscire a segnare.
  2. ha collezionato 5 ‘clean sheet’ nelle ultime 6 gare, gli stessi registrati nelle precedenti 18 partite di campionato.
  3. ha pareggiato 10 volte (più del 25%) in campionato, di cui 8 (50%) nel girone di ritorno.
  4. ha vinto solo 2 delle ultime 8 trasferte (5N, 1P), dopo 5 vittorie di fila.

Dati alla mano si spiegano così le richieste di Conte e del programma di rafforzamento della squadra per affrontare 4 competizioni: Supercoppa Italiana, Coppa Italia, Campionato, Champions League.

De Laurentis ha ricevuto tutto dopo il Bologna, rimandando al mittente con un secco e volgare: “ne parliamo alla fine”.

I VOTI di Parma:
Meret 6,5;
Di Lorenzo 6,
Rrahmani 5,
Olivera 5;
Spinazzola 5,5 (41’ st Mazzocchi sv),
Politano 6,5 (35’ st Ngonge sv),
Anguissa 6,5,
Gilmour 5 (25’ st Billing 5),
McTominay 6,5;
Lukaku 5 (35’ st Simeone 5,5),
Raspadori 5 (25’ st Neres 5,5).

Non entrati: Contini, Scuffet, Marin, Hasa.
Allenatore: Conte 5,5 (per il rosso che lo priverà della panchina nell’ultima).

Arbitro: Doveri 5

Ammoniti: Di Lorenzo, Mazzocchi
Espulsi: Conte