A maggio si fara’ la mappatura delle aree italiane sprovviste da reti internet veloci ed ultraveloci da affidare ai privati. Il premier Draghi delinea il piano per dare alla intera Italia un’infrastruttura informatica veloce senza distinzioni di area, censo, sviluppo: cosi’ entro il 2026 le reti 4 e 5 g copriranno tutto il territorio nazionale con un intervento che impegna il pubblico ed il privato, da oltre sei miliardi di euro. Cassa depositi e prestiti agira’ in compagnia di fondi d’investimento per assicurare all’Italia tutta, il diritto alla banda larga, teleologica allo sviluppo economico, accesso ai mercati, misurazione del gradimento.
Per la banda larga ed ultralarga i cantieri in Italia sono in fermento, con un’aumento dei contratti benefico allo sviluppo urbano ed extraurbano. Sebbene negli ultimi due lustri gli investimenti pubblici a sostegno della cantieristica italiana siano diminuiti del 12% circa, come asseriva recentemente il finanzialista Malvezzi: cio’ ha contribuito alla recessione. Riguardo l’assenza di banda ultralarga va rimarcato l’intervento dell’impresa napoletana leader italiana ed europea del settore elettrico per i generatori, che con la dottoressa e cavaliere Brancaccio ha dovuto far costruire di tasca propria le reti in fibra ottica nel territorio di Arzano, incubatore di molteplici realta’ industriali.
Ora sarebbe opportuno, in concomitanza con le opportunita’ delle reti ultraveloci per il web, prestare attenzione alla realta’ occulta degli “ammalati di elettromagnetismo”: persone allergiche alla stimolazione elettromagnetica che gli provoca allergie, tremori, malattie provvisiorie, stanchezza, vertigini; tali persone vivono in pareti iperschermate, impossibilitate ad uscire; per cui la finanza e lo stato dovrebbero investire in modo sesquipedale alla creazione di soluzioni al 5 g che ne smussino i danni senza inficiare la velocita’. Tali soluzioni risultano esistenti ma introvabili e corrispondono a piccoli strumenti che riducono effettivamente l’elettromagnetismo 5 g a 2 e 3 g che sono innocui. Eppure gli ingegneri affermano che riducendo la potenza elettromagnetica si riduce anche la velocita’ di connessione per cui la tecnologia che riesca a tutelare salute e velocita’ del web, rappresenta la nuova frontiera della ricerca e degli affari.