Di Paolo Paoletti

DIECI MOTIVI PER CAPIRE MEGLIO NAPOLI ED IL NAPOLI: MIO ULTIMO CONTRIBUTO ALLA RICERCA DELLA VERITA’ SU UN ARGOMENTO CARO AI NAPOLETANI CHE HA RIEMPITO FIN QUI LA MIA PROFESSIONE, LA MIA VITA.

Buonasera a tutti. Prima la notizia, per chi la ritiene tale: questo è l’ultimo pezzo che scrivo sul Napoli e le vicende della squadra di calcio.
Mi spiace per chi mi segue e chiedo loro di non scrivere commenti su ciò.
Prima di Milan-Napoli, andata dei quarti di Champions, c’è da dire:

  1. Nel calcio, se non per qualche eccezione, non è possibile parlare di valori assoluti. Nel ‘relativo’ di questa stagione il Napoli ha vinto lo scudetto stra-meritando sul campo. L’ultimo elemento da analizzare saranno gli esiti degli scontri diretti tra le prime 4/5 in classifica. Considerato però che mai la serie A, si è mostrata così mediocre: scudetto e retrocessioni di fatto decise con larghissimo anticipo. Peggio dell’ultimo scudetto della Juve, di quello dell’Inter e del Milan. Stagioni anch’esse mediocri.
  2. Le 3 italiane ai quarti di Champions confermano che la formula è sorpassata. E sarebbe utile tornare alla Coppa dei Campioni. Qualificava si, squadre di Paesi improbabili, ma se tra le 8 migliori europee mancano PSG, Liverpool, Barcellona, il prodotto non cambia. Se aggiungiamo poi un sorteggio che sembra fatto su un tabellone che promuova il sogno ‘finale’ anche se non si ha un ranking di livello (esattamente il contrario dell’ipotesi Superlega), allora…
  3. Nel Napoli, come in gran parte dei club si serie A, bisogna fare una netta differenza tra squadra e società. Il ranking Uefa testimonia storia e continuità dei risultati sportivi. Commericializzazione del marchio e patrimonializzazione della SpA, ne definiscono lo spessore societario. Basta tirare le somme di fatturato, strutture sportive di proprietà, settore giovanile, per comporre il vero valore del club.
  4. Da evitare paragoni con il passato se non per il livello espresso negli anni: La società di De Laurentis è per decima volta nella più ambita competizione europea per club che dal 1992 ha qualificato 3, poi 4 italiane. Ma non ha niente a che vedere con la Coppa Campioni nata nel 1955 e vissuta per ben 37 anni!
    La prima volta del Napoli nella vera Champions fu nel 1987-88 da Campione d’Italia.
    In nove partecipazioni alla Champions/Coppa dei Campioni, il Napoli non ha mai superato gli ottavi di finale.
    Considerando anche le altre competizioni internazionali, si contano 22 partecipazioni all’Europa League (compresa quella vinta nel 1988-89), 2 in Coppa delle Coppe, 4 nella ex Coppa delle Fiere, 2 in Mitropa Cup, 1 in Intertoto oltre ad altre competizioni come Coppa delle Alpi (3), Coppa Anglo-Italiana (1) e Coppa di Lega Italo-Inglese (1).
    Basta fare le somme per capire chi tra Ferlaino e De Laurentis ha fatto di più in Europa. Cosi come Ferlaino per 9 anni su 18 di presidenza è salito sul podio della serie A. (Borse ed accessori artigianali made in Italy https://instagram.com/ornella_castaldi?igshid=ZDdkNTZiNTM=
  5. Leggo di ADL quale miglior Presidente del Napoli. Il migliore è stato Giorgio Ascarelli: fondatore dell’AC Napoli (solo ridenominato) già nato del 1922 (sono passati 100 anni e De Laurentis non lo ha neanche citato).
    Ascarelli il migliore perchè diede al Napoli ed a Napoli il diritto di partecipare al campionato Nazionale di calcio, rifiutando il provincialismo in cui era relegato tutto il sud ltalia anche nello sport. Perchè il suo Napoli fu il primo club in Italia ad avere uno stadio di proprietà, costruito a sue spese. Perchè quando le donne non avevano ancora diritto di voto, potevano entrare gratis alla partita di calcio. Perchè interpretò il ruolo di presidente della squadra di pallone come responsabilità sociale. Faro e benefattore di tutto lo sport cittadino (regalò la banchina di Santa Lucia per promuovere i circoli di vela e cannottaggio).
    Ruolo che ancora oggi spetterebbe alla squadra di calcio, ma che ADL così come Ferlaino, si sono guardati bene dall’accettare.
  6. Eccoci alla stretta attualità. Al giornale Telegraf, De Laurentis ha detto di aver capito perchè il Napoli ha vinto il suo terzo scudetto solo dopo 33 anni. Se lo ha capito lo dica a tutti. Se c’è qualcosa di illecito lo dica a tutti e sopratutto agli inquirenti. Visto che giustamente combatte l’illegalità della contraffazione dei prodotti marchiati Napoli, denunci cosa ha capito. Ce lo sveli.
    Ha tutto il diritto di difendere prodotti anche da bancarella nel segno del Napoli. Ma faccia la guerra a tutte le illegalità. Sopratutto a quelle di Sistema.
    Ma in Italia per salvare la Lazio, Lotito ha ottenuto addirittura una legge dello Stato per spalmare 40 milioni di debiti su 10 anni. Giorgia Meloni ha rinnegato il Reddito di Cittadinanza ma concesso 850 milioni al calcio per spalmare tasse non pagate e contributi. E potrei continuare….
    L’amico Paolo De Paola mi richiama ad avere una posizione netta tra lecito ed illecito. Giusto, ma deve essere così sempre, non solo per il calcio che da sempre è stato l’oppio dei poveri. A Napoli oggi diventato giochino della famiglia De Laurentis, come dichiarato dal patron Aurelio.
  7. La violenza. Altra giusta crociata delaurentiana, molto più importante della contraffazione. La violenza nasce da ignoranza, e deculturizzazione imperante. Cui nessuno s’oppone perchè fa comodo. Napoli nella classifica della delinquenza in Italia è al 10° posto, sempre troppo. Ma Milano è al 1°. Seguita da Rimini, Torino, Bologna… E se il Governo annuncia solo 2100 assunzioni nelle forze dell’ordine, non è possibile che De Laurentis chieda 10.000 unità per le feste scudetto. La violenza negli stadi si combatte come fece la Tatcher, è vero, come chiede ADL. Ma ai club furono negate per 5 anni le competizioni internazionali. Si costruirono a spese dei club le carceri negli stadi per i processi per diretissima. La Security ancora oggi è a carico dei club, non pagata da tutti i cittadini.
    Da dirigente nei miei 3 anni alla SSCNapoli, mi occupai dell’argomento tra le priorità. Il Sindacato della Polizia Municipale venne a chiedermi di pagare almeno gli straordinari. Portai il problema in Lega, ma appena cominciai a parlare dell’argomento in odg,i presidenti se ne andarono senza neanche ascoltare.
    L’interlocutore oggi è Piantedosi per ottenere certezza delle pene e legiferare con più severità il fenomeno, ma chi deve fare la guerra alla violenza negli stadi e nei centri urbani quando ci sono le partite non solo internazionali, sono i club. Perchè non lo fanno?
    Perchè i coretti De Laurentis figlio di puttana ascoltati ripetutamente anche a Lecce, fanno paura. E se non vinci, la paura diventa terrore.
  8. Le feste scudetto. Innanzitutto è improponibile qualsiasi paragone tra il terzo scudetto ed il primo. Nell’87 fu lo Scudetto del Sentimento! Grazie a Ferlaino che fece il passo indietro per Allodi, un giovane Bianchi alla prima esperienza in una grande città (che però ben conosceva), l’inarrivabile Maradona che trasferì a tutti mentalità vincente, ma anche ai 7 ragazzi del settore giovanile confermati in prima squadra. Di Fusco, Ferrara, Carannante, Caffarelli, Celestini, Volpecina, Puzone, Muro richiamato da Pisa. Oggi per chi ha già vissuto Primo, Secondo e Coppa Uefa è lo scudetto dell’atteggiamento, della ragione e della razionalità. Personalmente da celebrare anche con malinconia per gli anni dell’epopea maradoniana. Se sarà l’inizio di un ciclo, come lo fu allora, lo vedremo.
    Quanto ai 2 milioni di euro chiesti da De Laurentis, spero proprio che Manfredi e De Luca non acconsentano a questa assurdità. Nell’87 io, proprio io, fui l’ideatore di ‘Notte per uno Scudetto’, immediatamente accolto da Emanuele Milano, direttore di RAI 1. Costruito e condotto da Gianni Minà, primo show della televisione italiana per uno scudetto del calcio.
    La Rai mise a disposizione tutto, anche un aereo privato per far arrivare la squadra che giocava ad Ascoli in tempo all’auditorium di Viale Marconi, dove si riunì il meglio degli artisti, intellettuali, imprenditori e gente comune di Napoli. Senza distinzioni di ceto sociale, ricchezza, professioni, status symbol dell’epoca.
    Ero sull’aereo e realizzai uno dei servizi più belli della mia carriera: 13 minuti di diretta in Mondovisione all’atterraggio a Capodichino del Napoli Campione d’Italia.
  9. Milan-Napoli, quarti di Champions, sta per terminare. Se i valori del campionato sono reali, il Napoli può e deve arrivare in finale. Perchè la classifica dice che è più forte di Milan e Inter. Fare meno sarebbe un delitto che ammazzerebbe soprattuto Spalletti, autore di un capolavoro in 2 anni come Bianchi.
  10. Oggi ho incontrato al Centro Augusto di diagnostica, una eccellenza cittadina, Tommaso Ricozzi, proprietario del Centro e mio amico di scuola dai tempi del Liceo Umberto. Mi ha informato di essere bersaglio di critiche, minacce, violenze via social. Non mi toccano, se non nella vergognosa accusa di aver ‘mangiato su Maradona’. Dovrei glissare immaginando da chi possa arrivare questo infamia, ma sull’argomento non riesco. A Diego ho dedicato molti anni, bellissimi. Il patto iniziale fu: tu non mi dici niente delle cose di spogliatoio, io non devo avvertirti di ciò che scrivo. E’ stato un rapporto serio, corretto, coinvolgente. Io come tutti i napoletani gli devo tutte le emozioni che ci ha fatto provare. Per lui convinsi la Rai a dargli 600 milioni per sostituire Platini come opinionista. A lui, con Minà dedicammo il ritorno del reportage sportivo ‘Domani si gioca’, come fu Sprint per Maurizio Barendson. Per lui nacque Mundialissima Show, 5 prime serate da Città del Messico, cui partecipai da programmista regista. E fui felice di proporgli le ultime 8 ospitate al mio Number One a Canale 34, per la felicità di poter raccontare con la sua viva voce ai napoletani il Primo inarrivabile Trionfo. Non mi chiese nulla, ma il patron Giulio Germanesi fu il primo a sdebitarsi regalando a Claudia Villafanes una Mercedes Pagoda. Potrei andare ancora avanti, ma è una storia che appartiene a pochi e non va sporcata per quattro imbecilli. Come detto è l’ultimo articolo social che scrivo sulla attuale SSCNapoli SpA. Perchè sono avvilito dall’analfabetismo funzionale che impedisce ai lettori di capire ciò che scrivo. In Italia ne soffre in circa il 28% della popolazione tra i 16 ed i 65 anni. Uno dei dati peggiori d’Europa, secondi solo alla Turchia dove il problema chiama in causa il 47% della popolazione. E dalla malafede di chi a maggio 2022 ne diceva di ogni su De Laurentis & Company. Questa gente tornerà a dirne di ogni alle prossime avvisaglie di delusione. La lista è già nota e sarà pubblicata da qualcuno al tempo debito. Non voglio esserne complice.
    Infine da mesi sono oggetto di atti vandalici diventati intimidazioni al vaglio degli inquirenti. Non ho paura per me ma per la mia famiglia. Ci saranno tante altre occasioni, da domani mi occuperò di raccontare l’Italia vista da Napoli.
    Ringrazio sentitamente quanti mi hanno seguito: chi è stato in sintonia con le cose scritte ed anche chi in disaccordo purchè educato nello scrivere.
    Auguro a tutti una buona vita!
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